 |
| Arturo Vittori |
|
|
|
- Per Fiore del Cielo si avvicina il momento del suo primo trasporto.
Ieri sera a piazza San Sisto ancora prove luci, di fronte a un nutrito gruppo di viterbesi, ma la Macchina di Arturo Vittori è destinata a fare molta strada. Ben oltre i nostri confini.
Il progetto è già stato esposto a Chicago e San Francisco e ad ottobre arriverà anche a Seul.
“Credo molto in questo progetto – spiega Vittori tra una prova luci e l'altra – farlo conoscere anche in posti lontani penso sia un mezzo per promuovere il nostro territorio.
La Tuscia ha tante peculiarità, risorse straordinarie che meritano d'essere fatte apprezzare anche all'estero”.
Fiore del Cielo può essere un ottimo biglietto da visita. “Anche se la Macchina di Santa Rosa - osserva Vittori – resta una tradizione cui i viterbesi sono estremamente legati ed è giusto che sia così”.
Una passione che per la sua intensità può raggiungere gente e culture diverse dalla nostra.
Gran parte del tempo in questi giorni Vittori lo trascorre al cantiere a San Sisto.
Il tre settembre è alle porte e mentre a Bomarzo si sta allestendo una mostra in collaborazione con il comune di Viterbo sul lavoro di questi mesi, domani l'ideatore di Fiore del Cielo volerà a Venezia, dove in occasione della Biennale sarà presentato un progetto ideato dal suo studio, la MercuryHouseOne, un'unità abitativa mobile a energia solare.
Durante le ore d'assenza di Vittori, al cantiere resta il suo collega, Andreas Vogler.
Di giorno proseguono i ritocchi alla struttura e la sera tocca alle luci. Il sistema d'illuminazione di Fiore del Cielo è piuttosto sofisticato.
Un potente processore gestisce l'impianto, modificando l'intensità luminosa, per dare alla Macchina un effetto di luce viva.
|
