Riceviamo e pubblichiamo - Vorrei esprimere la mia più totale solidarietà al famoso regista teatrale Alessandro Mengali che dopo un anno e mezzo dallo stupendo spettacolo su Pasolini che ha portato a Tarquinia non ha ancora ricevuto il compenso pattuito dall’Università agraria.
Intervengo in qualità di cittadino ma anche come utente dell’Ente di Via Garibaldi e soprattutto come concittadino di Mengali che rappresenta una delle eccellenze del nostro territorio.
E’ vero che nessuno è profeta in patria ma quando ci troviamo di fronte a personaggi così illustri che portano in alto il nome di Tarquinia in tutto il mondo bisognerebbe togliersi il cappello e non mantenere un comportamento altezzoso come quello del Presidente Antonelli.
Le fragili giustificazioni addotte dal consiglio dell’Ente non fanno che alimentare dubbi sulla gestione amministrativa e finanziaria dell’attuale amministrazione. Mi piacerebbe che il presidente Antonelli rispondesse con sincerità a questi semplici quesiti.
Come mai il Comune pur avendo la stessa documentazione ha erogato il contributo mentre l’Università agraria no? Il Comune secondo Lei, ha agito con troppa sufficienza concedendo il compenso nei tempi stabiliti? E inoltre gli altri consiglieri erano a conoscenza della vicenda? Cosa dice in proposito l’assessore al Bilancio Biagioni? E i revisori dei conti hanno appurato l’esistenza di questa fattura non pagata? E ancora la commissione bilancio ha colpevolmente taciuto o è stata tenuta all’oscuro? Perché non ci fornisce dettagliatamente i dati del bilancio da poco approvato? La prego, caro presidente dia risposte semplici, senza trincerarsi nuovamente nel politichese, idioma di cui Lei è maestro, così che tutti possano comprendere a fondo la vicenda.
Essendo anche io un utente dell’Università agraria non sono assolutamente orgoglioso di sentire il malumore di chi ha lavorato e non è stato giustamente retribuito.
La invito, caro presidente, in questi ultimi mesi di mandato e soprattutto alla luce del fatto che ha più volte pubblicamente dichiarato che non intende ricandidarsi (e dopo che anche il suo partito l’ha abbandonata al suo destino chi può dargli torto), a sistemare i conti dell’Ente provvedendo a saldare eventuali debiti per il buon nome dell’Università agraria e soprattutto di Tarquinia.
Cordialità.
Bruno Catini
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