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| Il vescovo Lorenzo Chiarinelli |
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- Venendo a Viterbo il Papa Benedetto XVI, il 6 settembre, ha detto: “Saluto i numerosi militari presenti in questa città, come pure quelli presenti nelle missioni di pace nel mondo”.
Oggi piangiamo la morte di sei di quelli in missione di pace in Afganistan, tra i quali il caporalmaggiore Giandomenico Pistonami della nostra Lubriano.
Dinanzi alla morte, soprattutto dinanzi a queste morti tragiche, ogni parola viene meno. Ci resta l’espressione dei gesti, che riguarda particolarmente il nostro Giandomenico, ma che vale per tutti.
Congiungere le mani in preghiera perché il Dio della vita accolga nell’eternità ancora queste sei giovani esistenze donate per costruire una faticosa pace; accarezzare il volto dei genitori feriti nelle radici del cuore e, con essi, il volto dei cari: mogli, fidanzate, figli, vittime innocenti di una società conflittuale; e, se possibile, gridare a tutti di essere uomini e donne di pace, sempre e dovunque: la guerra è morte; la vita è nella pace.
Caro Giandomenico, tu ne sei un testimone.
La tua Lubriano, tutta, ti porta nel cuore e accarezza con stima e solidarietà papà Franco e mamma Annarita, colei, la fidanzata, che con te sognava la vita, i nonni carissimi e tutti coloro che tu hai amato e che per sempre ti vorranno bene. Questa affezionata tua comunità ti custodirà per sempre nel cuore.
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo
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