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Lettera aperta a Rosy Bindi - Scrivono due iscritte al Pd
"Ma la cena chi l'ha pagata?"
Viterbo - 15 settembre 2009 - ore 16,30

Riceviamo e pubblichiamo - Stimata onorevole Rosy Bindi,

siamo due ragazze iscritte al Partito Democratico di Viterbo ed attive nella nostra organizzazione giovanile. Le scriviamo in questa estate dove nei giornali vanno di moda i punti interrogativi e le domande – cui spesso gli interpellati non rispondono- per cercare di fare chiarezza su alcuni dubbi che ci sono venuti nei giorni scorsi, con la speranza che l’intelligenza e disponibilità che tutti le attribuiscono trovino conferma e che lei possa rispondere a queste poche semplici domande.

Anche perché crediamo che se vogliamo diventare finalmente un partito serio, dobbiamo con urgenza fare iniezioni di trasparenza e di correttezza reciproca e Lei da questo punto di vista è stata per tutto il corso della sua carriera politica un esempio di etica, di onestà e di correttezza.

Con la stessa correttezza, lo mettiamo in premessa: noi sosteniamo Dario Franceschini nella sua conferma alla segreteria nazionale e Roberto Morassut nella competizione regionale.

Abbiamo letto nei giorni scorsi che Lei ieri sarebbe stata presente ad una cena “elettorale” a Viterbo. Quindi Le chiediamo: era presente ieri sera ad una cena elettorale a Viterbo, organizzata dal Comitato di sostegno alle candidature di Pierluigi Bersani e Alessandro Mazzoli, presso la splendida struttura del Pianeta Benessere?

Ci risulta – ed è per noi motivo di gioia- che la cena sia stata un successo con oltre 300 persone presenti. Ci risulta anche che queste 300 persone non abbiano pagato e la cena sia stata, come si usa dire, gratis per tutti.

Ora, proprio per la necessità di trasparenza e anche per il rispetto che tra amici di partito è necessario, le chiediamo: ma la cena chi l’ha pagata?

Ferma restando la totale libertà personale che riconosciamo a chiunque abbia voluto contribuire al PD in questi anni e che dobbiamo ringraziare, quella che rivolgiamo a Lei è una domanda che in tanti iniziano a farsi dentro il PD, per lo meno a Viterbo. Ed è anche legittimo, dato che questa campagna congressuale coincide con una fase di difficoltà economica molto seria per le famiglie italiane e forse sarebbe stato meglio dare il buon esempio limitando i costi.

Vede, cara On. Bindi, nella nostra provincia il Partito in quanto tale non versa in condizioni economicamente floride

E vedere – pur nella legittimità di una competizione elettorale interna e democratica- episodi di questo genere ci fa riflettere. Non andremo lontani se le correnti, o mozioni che dir si voglia, possono disporre di questi fondi, ma il PD, che quantomeno dovrebbe essere il luogo comune a tutte le correnti/mozioni non è in condizioni di fare un’iniziativa politica seria in quanto non dispone di fondi.

Non sarebbe stato meglio – e lo chiediamo senza polemiche, con la consapevolezza di trovare in Lei un interlocutore sensibile su questi temi – impiegare quei fondi in una iniziativa per il PD magari contro Berlusconi? O si ritiene che i fondi sia più utile utilizzarli nella competizione interna contro altri candidati?

Cara on. Bindi, noi siamo preoccupate. Non per chi vincerà o meno, ma per l’immagine che offriamo al paese in questa campagna congressuale. E non parliamo dell’aspetto politico più stretto, ma di quello legato alla sfera della moralità, dell’etica. Lei in tanti anni è stata un esempio di onestà, lo testimonia il fatto che Le viene riconosciuta anche da parte dei nostri avversari. La sua storia politica è stata segnata – ce lo insegna chi più grande di noi – da una politica fatta di valori e moralità.

Per questo La preghiamo di rispondere a queste domande, in modo da confermarsi persona più seria del Presidente del Consiglio che da settimane fugge a 10 semplici domande poste da un importante giornale.

Anche per fugare quei dubbi e quei brutti retro pensieri che purtroppo si stanno facendo strada fra molti militanti del nostro Partito che si iniziano a chiedere non solo chi paga questa campagna elettorale di una mozione che si sta contraddistinguendo per effetti speciali (comitati, personale che ci lavora, manifesti, iniziative numerose e affollate) ma perché questi fondi vengono messi a disposizione non del Partito, ma di una sua parte, che può essere più o meno grande, più o meno vincente, ma sempre parte è.

Dalila Corsini
Irene Maria Rossi

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