- Caro Carlo,
non sono così frequenti le mie “incursioni” sul giornale che tanto bene dirigi, ma stavolta lo faccio perché ritengo che la causa sia più che giusta.
Mi rivolgo a te perché dalle colonne di Tusciaweb, la proposta possa rimbalzare più velocemente agli amministratori locali.
Ho letto qualche giorno fa su “la Repubblica” un interessante articolo di Federico Rampini dal titolo “Torri Gemelle” : le lamiere-souvenir di Ground Zero. Ora New York regala le sue reliquie. I materiali estratti dalle macerie, auto della polizia sfasciate, putrelle accartocciate e quant’altro di quel tremendo 11 settembre, sono accatastate in un grande hangar all’aeroporto di New York a disposizione di chi le desideri.
Chiunque le voglia si faccia avanti, si legge nell’articolo, le autorità della metropoli statunitense esamineranno le richieste. Qualcuno lo ha già fatto: un boy scout di 15 anni, Jeff Cox a nome della cittadina di Windermene in Florida, ha avuto successo. La Port Authority di New York però non transige: non si tratta con i privati ma solo con gli enti pubblici e soprattutto niente speculazioni! Nessuno deve guadagnarci sopra.
Ovvero i pezzi vengono regalati.
Ebbene (e questa è la mia proposta) perché il sindaco, il presidente della Provincia e altri responsabili degli Enti Locali viterbesi non avanzano la loro richiesta al Comune di New York per una di quelle lamiere?
Portata a Viterbo potrebbe trasformarsi in un monumento alla pace, alla comprensione tra i popoli, contro ogni atto di terrorismo, contro guerre, odi tra popoli, intolleranza, estremismo.
Un segno perenne di apertura a chiunque anche a quanti ( ricordiamo le parole di Papa Benedetto XVI durante la visita a Viterbo) non hanno riferimenti e chiedono aiuto. Oltretutto l’”Opera d’Arte” non costerebbe nulla alla comunità e (forse) Viterbo sarebbe la prima città in Italia a erigere un monumento del genere, con un pezzo delle Torri Gemelle.
Un’idea insomma che potrebbe essere sviluppata in diversi modi e con diverse collaborazioni. Chissà.
Fausto Pace
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