Riceviamo e pubblichiamo - Domenica 13 in località Parco del Bullicame si è celebrata con successo la Prima Festa del Bullicame. Già dal mattino alle ore 10, all’apertura dell’Orto Botanico si poteva registrare un’affluenza mai vista per quel luogo verde per eccellenza.
Nel frattempo sul palco, vicino alla “callara” si esibivano i cantanti Maria Caprasecca e i Blasco Nomade. Gli stand di prodotti tipici locali, quelli delle Associazioni di volontariato e l’Associazione Cani & Gatti nel loro ambiente, registravano tante visite e anche acquisti, soprattutto nei banchi di frutta fresca della Coltivatori Diretti.
Lo stand dell’Associazione Archeotuscia, allestito con pannelli ricchi di fotografie, registrava anche la richiesta per il rilascio di nuove tessere. Al centro del prato circostante Nicola Ratti&Ciachy davano vita ad un interessante spettacolo di frisbee-dog e di dog-agility, seguita da vicino da un folto pubblico di amanti degli animali, molti dei quali con un amico dell’uomo al guinzaglio.
Nel pomeriggio, dopo le 17,00, all’inizio della seconda parte della festa, una minaccia di pioggia ha fatto desistere diversi visitatori. Ma poi il tempo si è rimesso e l’afflusso di visitatori è continuato fino alla sera.
Molto interesse hanno destato le ballerine del “Carioca dance Ballet” che con i loro costumi variopinti e con le danze che passavano dal ritmo scatenato del Samba, all’avvincente magia del “capoeira” lo show era un continuo susseguirsi di atmosfere esotiche, coreografie e costumi con colori sfavillanti.
C’è stato poi un intervento di Giovanni Faperdue che ha illustrato la leggenda e la storia del “tesoro” dei viterbesi. I poeti dialettali Annunzio Celaschi e Giuseppe Zena hanno declamato poesie sul bullicame.
Il Mago StefanClod ha poi catturato l’attenzione del pubblico con uno spettacolo pieno di numeri di magia, che hanno anche coinvolto ragazzi del pubblico.
C’è stato poi il numero clou della manifestazione: la farsetta in due atti “Dante è tornato al bullicame” di Giovanni Faperdue, recitata dallo stesso insieme ad Antonello Ricci. Dante era impersonato da Antonello Ricci, mentre Giovanni Faperdue era un “vellano vitorbese”. La commedia ha ottenuto un grosso successo di pubblico e di gradimento con applausi a scena aperta. Al termine spettacolo pirotecnico, o come si dice a Viterbo “le foche”.
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