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Interviene il capogruppo di Sinistra e libertà Maurizio Puri
"Facciamo chiarezza sulla Zps del lago di Bolsena"
Viterbo - 14 settembre 2009 - ore 14,35

Riceviamo e pubblichiamo - A proposito del Piano di gestione della zps (zona di protezione speciale) del lago di Bolsena promosso dall’assessorato all’Ambiente della Provincia di Viterbo occorre fare chiarezza sui punti seguenti.

Nell’ultima riunione del consiglio comunale, l’Odg presentato dalla maggioranza in cui si chiede al presidente Mazzoli di soprassedere dall’adozione del suddetto Piano è stato approvato da tutti i consiglieri presenti, sia di maggioranza che di minoranza, ad eccezione di uno, il sottoscritto, il consigliere Maurizio Puri capogruppo di Sinistra e Libertà.

Il motivo per cui ho votato contro l’Odg in questione è che le ragioni addotte dalla maggioranza in sede di voto non giustificano in nessun caso l’abbandono del Piano di gestione che scaturirebbe inevitabilmente da un rinvio sine die dell’adozione del Piano stesso da parte della giunta provinciale.

Ho riconosciuto la fondatezza di alcune critiche rivolte soprattutto al metodo, scarsamente partecipato, che ha caratterizzato l’iter del progetto, ma ha fatto presente che l’abbandono del Piano equivarrebbe a gettare il bambino insieme all’acqua sporca.

Occorre evitare che nell’imminenza delle prossime elezioni provinciali intorno all’iniziativa dell’assessorato all’Ambiente si possa cadere nella tentazione di strumentalizzazioni politiche a fini puramente propagandistici.

Agli estensori del Piano di gestione deve essere invece riconosciuto il merito di aver evidenziato gli aspetti problematici che gravano sul nostro territorio i quali richiedono di essere affrontati tempestivamente se non si vogliono compromettere ulteriormente gli equilibri del nostro ecosistema.

Il lago e il territorio che lo circonda sono beni comuni che in quanto tali devono essere il più possibile gestiti attraverso la partecipazione dei cittadini i quali non dovranno essere chiamati soltanto a ratificare scelte già compiute, come è più volte avvenuto negli ultimi anni, ma dovranno poter essere in grado di incidere direttamente sui processi decisionali che li riguardano.

Tra gli aspetti problematici evidenziati nel Piano di gestione c’è anche l’attività venatoria rispetto alla quale sono stati avanzati alcuni suggerimenti che hanno provocato una compatta reazione da parte dei singoli cacciatori e delle associazioni di categoria.

A questo proposito, vogliamo precisare che al di là delle sensibilità personali non c’è da parte nostra nessuna preclusione di principio rispetto all’attività venatoria.

L’unica condizione che pensiamo debba essere rispettata è che tale attività venga esercitata nel rispetto delle leggi vigenti che ogni cacciatore è tenuto a conoscere. Per il resto, pensiamo che i cacciatori siano al pari di noi interessati a tutelare e a valorizzare il territorio in cui loro cacciano e, insieme alle loro famiglie, vivono.

Lasciando da parte ogni inutile polemica, è necessario l’impegno di tutti i cittadini, cacciatori e non, affinché il Piano di gestione non finisca in qualche soffitta lasciato alla critica roditrice dei topi, ma sia invece ricondotto al centro di un dibattito e un confronto da cui possano scaturire non solo le specifiche misure di conservazione del nostro territorio ma anche, più in generale, una vera coscienza di luogo e una presa di responsabilità da parte di ciascuno del bene comune.


Maurizio Puri
Capogruppo Sinistra e Libertà

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