Riceviamo e pubblichiamo - Scrivo questo articolo con la consapevolezza che non servirà a nulla. E’ un mio sfogo personale, sicura però di dare voce anche ad altre persone che la pensano come me, come mio marito e come la nostra nipotina di sette anni.
Quest'estate come tutte le sere scendevamo a una certa ora sotto casa a dar da mangiare, insieme ad altre persone, a una colonia di mici variopinti che poi, finita la pappa, se ne tornavano a caccia di topi o ad amoreggiare nelle campagne qui intorno.
Ce n’erano alcuni particolarmente affettuosi che si facevano accarezzare dolcemente e facevano le fusa. Alcuni ancora piccolini, svezzati da poco. Avevamo pensato insieme a un paio di vicini di casa di chiamare la Asl veterinaria per farli sterilizzare e segnarli come colonia felina. Lasciavamo sempre tutto pulito, niente residui di cibo in giro.
Già l’anno scorso scrissi un articolo dove in una riunione di condominio qualcuno aveva addirittura proposto così, senza un minimo di vergogna, di uccidere i gatti perché davano fastidio passeggiando e facendo magari qualche bisogno nei loro giardini. L’amministratore inorridì insieme a me e ad altri inquilini e ricordò una certa legge che vige ma che a quanto pare non serve a niente.
Non abbiamo fatto in tempo ad andare alla Asl veterinaria. Qualche abitante di via Mameli e via Massimo D’Azeglio ha pensato bene di avvelenarli tutti. Proprio tutti. Compresa la mamma con i cuccioli, compreso il bel micione rosso e bianco che abbiamo visto agonizzante con gli occhi cerchiati di rosso e la bocca con la schiuma.
Non abbiamo fatto in tempo a prenderne nessuno perché se ne sono andati a morire fra sofferenze atroci chissà dove.
La nostra nipotina sa, che sono andati via in cerca di qualche bella gattina invece non torneranno più.
Sono già due anni che si perpetua questa nefandezza e che le bestie tornano a colpire. Che tristezza. Questo senso di impotenza. Perché nessuno può fare niente contro questi… umani?
Maria Antonietta Coccia
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