|
 |
Il capitano Emilio Miceli |
 |
Il tenente Salvatore Marchese |
 |
Il maresciallo Pietro Risi |
 |
 |
|
|
-"Ci vediamo alle 7 a casa...". Bastava una frase apparentemente anonima e poco significativa detta alla persona giusta e si potevano prenotare sette grammi di cocaina o di un altro stupefacente.
E' proprio dopo aver ascoltato una serie di intercettazioni di questo tenore, che è scattata l'operazione Tetris.
Un'operazione che ha visto impegnati su tutto il territorio della Tuscia oltre 200 carabinieri. Un dispiegamento di forze imponente che ha portato a decine di arresti e sequestri di sostanze stupefacenti.
Fin dalle prime luci dell'alba di ieri i carabinieri della compagnia di Civita Castellana coordinati dal capitano Emilio Miceli e dal tenente Salvatore Marchese hanno arrestato 21 persone, la maggior parte delle quali residenti nella provincia di Viterbo.
Sono finiti in carcere: S.P.L, 42enne originario di Civita ma residente a Fabrica di Roma, M.R. 22enne civitonico, G.D. 26enne romano, F.B. 35enne di Stimigliano.
E poi: R.P. 56enne romano, M.L.P. 56enne di Zagarolo, G.G. 32enne civitonico, A.R. 37enne romano, E.C. 3oenne di San Cesareo, S.A. 42enne di Fabrica di Roma, C.S. 28enne civitonico, G.B. 32enne di Civita, A.P. 30enne di Fabrica, F.C. 26enne di Civita, R.S. 26enne di Civita, D.M. 32enne di Zagarolo ed E.A. 28enne di Civita.
Sono stati portati nelle carceri di Viterbo, Roma e Rieti.
Altri quattro sono invece agli arresti domiciliari.
Tra le persone con obbligo di dimora anche due sorelle, residenti a Fabrica di Roma.
"L'indagine è partita dai carabinieri di Civita Castellana - dice il tenente Salvatore Marchese, che ha coordinato le operazioni - nell'ambito dei normali controlli dello spaccio.
All'avvio delle indagini nel marzo scorso, i militari hanno da subito individuato delle persone sospette - continua Marchese - per l'anomalia dei loro comportamenti. Troppo ripetitivi.
Persone che, dopo i pedinamenti e le intercettazioni, si sono rivelate effettivamente coinvolte nel mercato di droga.
L'attività ha interessato quattro province: Viterbo, Roma, Rieti e Terni - conclude Marchese - . E nove comuni: Civita Castellana, Fabrica di Roma, Nepi, Castel di Tora, Marino, San Cesareo, Stimigliano, Roma e Zagarolo.
Nell'ambito dell'operazione ci sono state anche 15 perquisizioni - spiega il tenente - a Canepina, Castel Sant'Elia e Nepi. Ma non sono stati necessari provvediementi di cattura.
L'organizzazione dell'attività era articolata su tre livelli - continua Marchese -.
Gli spacciatori del primo livello, quello più elevato, non avevano nessun rapporto di conoscenza con quelli del terzo. Il più basso.
Per avere rapporti con questi ultimi - pusher di basso livello che smerciavano la droga sul territorio - gli uomini di primo livello usavano degli intermediari.
Le indagini procedono dal basso - dice Marchese -. Ecco perché si servivano di questo espediente.
Gli arrestati avevano creato un meccanismo - continua Marchese - di prevendite e prenotazioni per lo spaccio della droga. Un vero e proprio mercato che copriva il territorio di Civita Castellana e dintorni".
E' stata sequestrata principalmente cocaina pura, cioè ancora da tagliare, oltre che 45 grammi di hashish e dieci di marijuana.
I carabinieri sono riusciti a risalire alle persone coinvolte grazie a una serie di indagini condotte attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali.
Gli arrestati dovranno rispondere all'accusa di detenzione di droga, finalizzata allo spaccio.
Secondo i carabinieri, alcuni arrestati sarebbero persone ad alto spessore criminale.
"L'operazione ha impegnato circa 200 carabinieri - spiega il capitano Emilio Miceli - oltre che reparti speciali e unità cinofile.
Noi ci siamo occupati principalmente dell'attività investigativa e un grande contributo è venuto dal comando provinciale, che ci ha permesso di andare in fondo alle operazioni e portarle a termine".
|