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Roma - Morassut all’assemblea regionale della mozione Franceschini
"Una società che vive di reti ha bisogno di un partito aperto"
Viterbo - 11 settembre 2009 - ore 16,30

- E’ partita con lo slogan della campagna di Dario Franceschini per il congresso del Pd, “Liberiamo il futuro”, e con quello di Roberto Morassut, “La scelta che unisce”, l’assemblea regionale della mozione Franceschini - Morassut che si è svolta ieri, a Roma, presso l’Aran Hotel di via Mantegna, e alla quale hanno partecipato, tra gli altri, con una delegazione della Tuscia, Tiziana Lagrimino, presidente dell’assemblea regionale del Pd Lazio, Angelo Allegrini, coordinatore provinciale del Pd, e Giulia Arcangeli, coordinatrice provinciale della mozione.

Di fronte a una folta platea di dirigenti e militanti, Morassut, deputato, attuale segretario regionale del Pd Lazio e candidato alla segreteria regionale del partito, ha ribadito che “la nostra è la mozione del Pd, per un progetto che guardi al futuro”. E per Morassut il futuro del Pd non si basa su vecchie logiche correntizie, ma è nella costruzione di una grande forza politica popolare, nazionale ed europea.
In sostanza, “il Pd che vogliamo -ha detto- non è un puro luogo di scontro di dirigenze.

E, a chi auspica un partito in cui vigono ‘ordine e disciplina’, rispondiamo che questa è una società che vive di reti e un partito deve essere espressione reale della società che vuole rappresentare. Noi siamo in una società dinamica, aperta, che ha bisogno di un partito sì robusto, radicato nei territori, costituito in circoli, ma circoli che siano luoghi di discussione, dove ognuno possa portare la propria idea e prevalga il confronto”.

Appassionata, l’assemblea. Il Lazio e la crisi, altro tema centrale affrontato dal candidato alla segreteria regionale del Pd. “Una regione -ha spiegato Morassut- che ha già avviato un percorso che possiamo e dobbiamo portare a termine. Una regione, la nostra, dove il partito deve rafforzarsi nei territori per diventarne punto concreto di rappresentanza.

E ancora -ha sottolineato- in un momento di crisi come questo che stiamo vivendo, attardarci a parlare del ‘rimpasto’ in Regione altro non è che una ‘piccineria’: la priorità assoluta di questa legislatura è portare a dama i progetti avviati”. Lavori in corso, dunque, e progetti per il futuro, quelli che Morassut si auspica di mettere nero su bianco se verrà riconfermato alla segreteria regionale e che ha citato nel suo intervento. A partire dal “progetto di integrazione interprovinciale, che unisce il nord e il sud delle province laziali, mettendo in relazione Viterbo e Rieti, Frosinone e Latina”.

“E’ un progetto che convince, questo di Morassut per costruire un partito riformista moderno, capace di valorizzare il contributo di tutti gli iscritti e degli elettori, considerando la mescolanza di culture diverse e di tante storie individuali una autentica ricchezza”, è il punto di vista di Giulia Arcangeli, che invita a ragionare, nei congressi, sui contenuti dei programmi dei candidati.

“In quello di Roberto Morassut, c’è un’idea chiara per il Lazio e per il riequilibrio tra i territori, da realizzare -osserva- spingendo su nuovi processi di aggregazione. Insomma, per guardare al futuro servono non proposte politiche tradizionali, ma progetti coraggiosi che inneschino una forte innovazione: nella politica, nell’economia, nella società”.

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