Riceviamo e pubblichiamo - Caro sindaco,
essendo ormai lontani i clamori e il resto di questa edizione della Festa del vino, desideriamo richiamare la tua attenzione sulla necessità di aprire un serio approfondimento su un avvenimento locale di straordinaria importanza, nato con le finalità e caratteristiche uniche, e che poi, lentamente, è degenerato in uno squallore evidente tanto da imporre condizioni per una seria riflessione sulla validità attuale di una simile manifestazione.
La nostra posizione, lontana da ogni forma di polemica nei confronti di chicchessia, scaturisce dai giudizi della gente di Vignanello, ormai lontana anni luce da una realtà che sembra esclusivamente privilegiare momenti economici, anche occasionali, in barba alle autenticità di una festa che aveva radici popolari fortissime e che fa parte della cultura del nostro paese.
A sostegno di quanto detto basti pensare che se un cittadino di Vignanello e non gradiva venire con la propria famiglia alla festa, comprando in loco, come avveniva sino a qualche anno fa, un po' di porchetta e quant'altro per poi sedersi nei posti aperti al pubblico e quindi gratuiti, oggi si è visto negare questa possibilità.
Tra associazioni, gruppi spontanei, gruppi occasionali nati al solo fine di guadagnare qualche cosa nell'ambito della festa, non esiste più un metro quadrato dove un cittadino, liberamente senza condizionamenti, può fermarsi e godersi tranquillamente la festa.
E che dire poi dell'aspetto promozionale del vino di Vignanello? Una volta esso era al centro della festa, con i suoi caratteristici stand, con convegni organizzati al fine di far conoscere sempre meglio il nostro prodotto.
Oggi tutto si è ridotto a un'anonima vetrina, con assaggi del vino a pagamento, con uno stand che si annulla, per non dire scompare, fra i negozi di giocattoli, i ristoranti occasionali, i tiri a segno, le pesche.
In tutto questo discorso si innesca e primeggia il ruolo della proloco di Vignanello, organizzatrice di questa manifestazione.
La proloco non ha chiaro, e questo è un giudizio condiviso dalla stragrande maggioranza della popolazione, cosa debba essere la festa del vino.
Non è, come diventata, un'operazione di marketing dove si vendono posti a venditori di giocattoli, frittelari, rappresentanti di ditte, dimostratori di folletto, venditori di stufe, baracconi da tiro a segno, pesche dove si vince sempre, nutella party, ristornati occasionali, punti di ritrovo per giovani accettabili fino ad una certa ora.
Essa è un momento importante per la vita sociale, economica e culturale del nostro paese, che deve tendere a cercare di rendere sempre migliore una situazione economica che diventa ogni giorno più difficile, quella della vendita e della commercializzazione del vino di Vignanello.
Questa è la realtà, caro sindaco, e crediamo onestamente che non ci si possa esimere, come forze politiche e come amministratori di questo comune, dall'aprire un'attenta e seria riflessione su questa situazione.
Ne va del prestigio, della serietà e dell'immagine di un Comune come il nostro, messo a dura prova e squalificato da momenti e situazioni poco edificanti.
Per questo, affidandoci al tuo senso di responsabilità, ti invitiamo a convocare immediatamente una sessione del consiglio comunale per procedere, in quella sede, alla costituzione di una commissione che approfondisca ed elabori soluzioni nuove per gli anni a venire.
Certo che non rimarrai insensibile a questa nostra richiesta, e nell'informarti correttamente che daremo adeguata diffusione a questa nostra presa di posizione, con l'occasione ti inviamo i saluti più cordiali.
Pdl Vignanello
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