- Centoquarantotto. Tanti sono i docenti che quest'anno perderanno la cattedra nel Viterbese.
La riapertura delle scuole è ormai alle porte e ora più che mai si notano gli effetti della finanziaria a discapito del mondo dell'istruzione.
Secondo i dati forniti dalla Cgil sono 2700 i docenti italiani che non hanno più una cattedra. Di questi 148 solo sul territorio viterbese. Tagli notevoli anche tra il personale Ata (assistenti tecnici-amministrativi e collaboratori scolastici). In Italia 1330 rimarranno senza impiego, di cui 86 nel capoluogo della Tuscia.
Pochissime inoltre le nuove immissioni. Sempre a livello nazionale i numeri Cgil parlano di appena 1350 nuove immissioni in ruolo tra docenti e Ata sebbene risultino migliaia i posti disponibili e 2800 dipendenti totali siano in pensione da quest'anno. A Viterbo, in particolare, sono soltanto 38 i nuovi assunti.
“Una vera e propria scure – si legge in una nota della Cgil – che metterà in discussione le sorti della scuola pubblica”.
Tra coloro che hanno perso il posto, circa 1200 avranno come unica prospettiva la disoccupazione definitiva. Le cattedre saranno frazionate in scuole diverse e il numero dei ragazzi in aula aumenterà in maniera esponenziale fino al limite della legalità.
“Tutto ciò – continua la nota della Cgil – comprometterà seriamente la vigilanza e la sicurezza nelle scuole”.
Le sedi del sindacato laziale quindi stanno organizzando una serie di iniziative che coinvolgano i lavoratori, le famiglie e gli studenti in difesa del diritto allo studio.
Il primo appuntamento è per lunedì 14 con un fitto volantinaggio di fronte agli istituti scolastici di tutta la regione. A Viterbo invece il 25 settembre alle 16,30 la Fl -Cgil organizza un'iniziativa pubblica per discutere della problematica.
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