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Mauro Mazzola, sindaco di Tarquinia
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Riceviamo e pubblichiamo - Risultati ottimi per il primo giorno del nuovo piano della viabilità e dei parcheggi del centro storico di Tarquinia.
Positive le reazioni dei cittadini, degli artigiani e dei commercianti della città.
Laddove il centro destra nel 2006 fallì, l’amministrazione Mazzola ottiene invece un importante successo.
«La popolazione ha capito che il provvedimento porrà fine al traffico caotico e alla sosta selvaggia nel centro storico – dichiara il sindaco Mauro Mazzola –. Questa amministrazione ha realizzato il progetto dialogando con i residenti del centro storico, i commercianti e gli artigiani. E oggi, che il piano è entrato in vigore, si possono vedere i frutti della concertazione messa in atto da questo Comune».
Dunque una vera e propria rivoluzione in meglio per la circolazione di Tarquinia.
«Il provvedimento offre una grande opportunità di crescita e sviluppo – prosegue il primo cittadino -, perché riconosce il ruolo fondamentale svolto dalle attività artigianali e commerciali e l’importanza di garantire ai residenti una migliore qualità della vita.
Si disincentiva, infatti, l’uso dell’auto e si favoriscono allo stesso tempo gli spostamenti a piedi, ampliando le zone pedonali (nelle aree di maggior pregio storico e artistico) e potenziando il servizio di trasporto pubblico gratuito effettuato dalle navette».
Al centro destra, critico nei confronti dell’iniziativa, non rimane dunque che stare a guardare.
«I consiglieri comunali della minoranza hanno la memoria corta, anche quelli che hanno ricoperto la carica di assessore nella precedente amministrazione – conclude il primo cittadino –. Con un autentico colpo di coda e senza nessun tipo di concertazione, il centro destra, all’inizio dell’estate del 2006, impose a Tarquinia la chiusura totale al traffico del centro storico.
Ciò provocò la decisa reazione dei cittadini, dei commercianti e degli artigiani che, il 5 luglio, misero in atto una serrata di due ore dei negozi e in più di 300 scesero in piazza per protestare.
Poco tempo dopo, poi, quell’ordinanza venne modificata dalla stessa Amministrazione, “costretta” al dialogo con quella cittadinanza a lungo “snobbata”. E’ allora chiaro come i consiglieri comunali dell’opposizione non amino l’attivismo di questo Comune e provino invidia, vedendo realizzare un progetto che non furono in grado di realizzare».
Comune di Tarquinia