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L'interno dell'ex mattatoio |
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- Vendita immobili, atto secondo.
In concomitanza con l'approvazione del bilancio, il Comune è pronto a dismettere locali di proprietà. Obiettivo: razionalizzare, ma anche fare cassa.
E tra i palazzi in cui l'amministrazione Marini sta per appendere il cartello vendesi, c'è anche l'ex mattatoio a Valle Faul. Valore commerciale un milione e mezzo di euro. Struttura per la quale da anni Fondazione Carivit e Bic Lazio sono pronte a intervenire per farne un museo della ceramica, centro culturale e di promozione turistica.
Ora la vendita. Che ha spiazzato tutti. Compresa la minoranza, preoccupata del fatto che il progetto possa naufragare. Ma per il sindaco Marini il pericolo non esiste.
“Abbiamo fatto una valutazione – spiega Marini – di concerto con la fondazione stessa, che ha manifestato interesse all'acquisizione, per poi dare seguito al progetto. L'amministrazione lavora con lo stesso obiettivo”.
Sono quindici in tutto gli immobili che il Comune intende vendere, per un valore commerciale di quasi sei milioni di euro. A piazza delle Erbe ce ne sono tre: un caffè – ristorante (144mq valore commerciale 750mila euro), un internet point (36mq valore commerciale 210mila euro) e la gelateria (60mq a 228mila euro).
Nell'elenco figurano anche due alloggi, al Poggino e in via Pieve di Cadore 8, un deposito in via Mazzini 65, ma anche lo chalet a piazzale Gramsci (250mila euro), i locali di una pasticceria a piazza della Rocca (360mila euro), una pizzeria in via del Massaro (44mq per un valore commerciale di 140mila euro).
“In molti casi – osserva Alvaro Ricci vice capogruppo Pd in consiglio comunale – si tratta di strutture che garantiscono entrate mensili anche consistenti all'amministrazione. Quindi non si capisce come mai siano cedute. E' buona norma disfarsi di ciò che non rende”.
Nell'elenco c'è anche la struttura a Porta Romana utilizzata da un fast food e da una pompa di benzina (valore commerciale un milione di euro) e pure la sede del Cev in via Treviso 31. Valore commerciale 300mla euro, per 120mq.
“I locali del Cev – sostiene Ricci – andrebbero benissimo per lo sportello famiglia di via IV novembre, per i quali l'amministrazione ha approvato il rinnovo della locazione, passata da 460 a 500 euro al mese. Non si capisce il senso della scelta.
Da una parte si vende, dall'altra si spendono soldi per affitti”.
Dall'undici maggio tornano i consigli comunali. L'argomento è all'ordine del giorno. Le polemiche no, ma c'è da scommettere che non mancheranno.