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Nepi - Elezioni amministrative - Bianchi replica a Socciarelli: "La sua candidatura, un'imposizione calata dall'alto"
"Perché Vita sarebbe la scelta migliore per il Pdl?"
Viterbo - 3 maggio 2009 - ore 19,45

Riceviamo e pubblichiamo - Gentile Socciarelli,
anche noi non abbiamo avuto il piacere di conoscerla, ma questo non cambia certo lo stato delle cose.

In altre situazioni avrei lasciato a lei la conclusione ma in questa confusione è necessaria una replica alla sua risposta in merito alle questioni di Nepi e del viterbese in genere.

Quindi le chiedo: se non fosse altro che un'imposizione derivante da un mero calcolo politico, per quali altri motivi il candidato Vita dovrebbe essere la miglior scelta per il Pdl? Ed ancora: quale prezzo in termini di voto pagherebbe il Pdl appoggiando (non l'ha fatto e non lo farà) la candidatura di Vita?

E' risaputo che certe scelte politiche siano fatte a tavolino utilizzando il manuale Cencelli, dettate più da calcoli di bassa lega o da questioni di bottega che da veri riscontri fatti sul territorio.

Se la candidatura venisse da Nepi – come tutti si auspicano – allora il candidato naturale del Pdl sarebbe Sesto Federici.

Non solo perché tesserato da sempre in FI e designato dai vertici della locale sezione, ma anche perché capace di aggregare intorno a se diverse forze politiche di destra e non solo. Ed è importante notare come questa coalizione di forze nasca spontaneamente in opposizione all'attuale giunta Vita e senza manovrare le leve del comando politico-amministrativo locale.

Non c'è stata nessuna opera di mediazione nel proporre Vita candidato del Pdl, bensì un'imposizione calata dall'alto.

Il 18 aprile scorso, alla presentazione della lista civica del candidato Vita, si è visto chiaramente che la partecipazione dei vertici del Pdl è stata un'imposizione “accettata” con molte riserve.

La principale di queste è stato disconoscere pubblicamente l'uso del simbolo Pdl per la lista “civica” del candidato Vita.

Peraltro anche noi di Azione Sociale con in testa Bruno Tiramani delegato Pdl, abbiamo sempre denunciato che Vita e la sua lista non possono rappresentare il Pdl locale.

Il fatto che Vita si sia reso indipendente non è una dichiarazione di appartenenza incondizionata al Popolo della libertà, il motivo per il quale questi vorrebbero appartenere al Pdl non è certo un segreto, sta nelle percentuali di apprezzamento che questo schieramento sta riscuotendo in tutte le classi sociali del Paese.

Per il Pdl essere un partito democratico e plurale non deve tradursi nella rinuncia dei valori fondanti delle diverse componenti dello schieramento politico, per sposare all'abbisogna le candidature e i valori (pochi) di politicanti di ventura.

La creazione di una classe dirigente locale capace sta quindi anche nella fermezza con cui si rinuncerà all'opportunismo politico in favore di regole chiare che facciano del Pdl la casa politica di tutto il centrodestra.

Enrico Bianchi
Azione Sociale – PDL

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