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Clonazione di carte di credito, due arresti e tre denunce.
Si chiama “Pos Money” l'operazione che ha consentito alla polizia postale di Viterbo di arrestare due persone e denunciarne tre a piede libero per clonazione e utilizzo di carte rubate e clonate.
A finire in manette Cristian Errichiello, nato a Vetralla il primo agosto del '79, e Aurelio Errichiello, nato il 31 luglio del '59. I due, imparentati tra loro (Aurelio è lo zio di Christian), sono titolari di due esercizi commerciali viterbesi, “Sottocosto” e “Bello e pulito”, l'uno sulla Cassia Nord, l'altro in via della Pila.
Le indagini sono iniziate nell'agosto 2008, quando la nota azienda Carta Sì, che offre servizi per carte di credito, ha segnalato alla polizia postale illeciti nella zona di Viterbo.
Coordinati dal sostituto commissario Averaldo Piazzolla e dall'ispettore Nicola Di Gregorio, gli agenti della polizia postale hanno scoperto che gli arrestati riuscivano a impossessarsi del codice Pin delle carte dei loro clienti.
Si servivano poi di carte clonate per riutilizzare il Pin e prelevare soldi dalle carte dei clienti, secondo gli imquirenti.
Il denaro rubato veniva successivamente versato dagli arrestati sui propri conti correnti.
Tale raggiro sarebbe andato avanti per circa un paio di mesi, per un giro d'affari di 300-400mila euro.
Le vittime dell'inganno sarebbero una cinquantina, dislocate in tutta Italia, da Trapani a Bolzano. Il che ha reso ancor più difficile il lavoro di identificazione delle vittime da parte della polizia postale.
Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità di terze persone.
A coordinare l'inchiesta il gip Rita Cialoni. Pm Stefano D'Arma.