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“Una pagina importante nella storia delle relazioni tra le associazioni di rappresentanza delle imprese e i sindacati dei lavoratori: abbiamo inaugurato un percorso comune a sostegno della legalità e della qualità del costruire”.
Angelo Pieri, imprenditore, presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Cna Costruzioni, ha partecipato ieri, a Roma, agli stati generali delle costruzioni, con una delegazione di imprenditori della Tuscia.
Non può che essere positivo il suo giudizio su un evento che, per la prima volta, ha visto riunite tutte le organizzazioni imprenditoriali e sindacali per avanzare al governo, al Parlamento e alle istituzioni del territorio un pacchetto di proposte condivise.
“E’ stata realizzata, a livello nazionale, una esperienza che deve diventare punto di riferimento per le realtà locali.
Le costruzioni sono trainanti per l’economia del Paese; nella stessa provincia di Viterbo, per dare un numero, nell’artigianato sono quasi tremila, su un totale di 8.400, le imprese operanti nell’edilizia e nelle attività a questa collegate. La qualità dello sviluppo del settore determinerà, dunque, la qualità del sistema che uscirà dalla crisi”, osserva Pieri, annunciando che questo sarà anche il tema centrale dell’assemblea elettiva provinciale in programma a Viterbo per il prossimo 12 giugno.
Secondo il mondo imprenditoriale, la qualificazione e la professionalità sono gli unici requisiti che possono consentire l’accesso al mercato.
Deve essere altresì valorizzata la specializzazione professionale. Proprio in tale ottica, da tempo si chiedono regole certe, che rendano più selettivo l’avvio alla professione di imprenditore edile, perché “in questo settore -denunciano le associazioni- si può aprire un’attività senza alcuna formalità preliminare, generando fenomeni negativi, che si traducono in concorrenza sleale e rischi considerevoli per la sicurezza degli operatori”.
Tra le priorità indicate, si segnalano anche la rimozione degli ostacoli che si frappongono alla partecipazione delle piccole imprese, a parità di condizioni, al mercato e la semplificazione delle imposizioni previste dalla normativa sulla sicurezza.
Va nella direzione giusta -è il parere delle imprese- l’impegno assunto dall’esecutivo di destinare risorse aggiuntive per le infrastrutture, ma occorre avere certezza delle effettive risorse messe a disposizione.
Così come gli interventi per l’incremento di cubature e per la demolizione e ricostruzione di interi fabbricati possono avere effetti positivi sul settore, purché le leggi regionali di attuazione della normativa prevedano parametri legati alla messa in sicurezza statica degli edifici e al miglioramento dell’efficienza energetica, introducendo procedure integrate con l’agevolazione fiscale del 55 per cento sul risparmio energetico.