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Gradoli - Madre e figlia scomparse - Scrive Luigi Sini, avvocato della nonna Elena Ceoban
"Erica deve vivere senza condizionamenti"
Viterbo - 30 luglio 2009 - ore 4,30

Riceviamo e pubblichiamo - Ho deciso di intervenire solo in questo momento nel dibattito che – a mio parere inopportunamente - si è aperto sul futuro della figlia di Tatiana Ceoban e Paolo Esposito perché mi è sembrato che, al di là delle troppe parole che sono state scritte, è sfuggito ai molti che la bambina da quasi due mesi non ha più notizie della madre e della sorella, alle quali era legata da un amore di cui nessuno ha mai parlato, o forse non ha voluto parlare.

Devo però aggiungere che non avrei voluto esporre queste ragioni in questo momento, perché credo fortemente che chi ha il difficilissimo compito di decidere quale debba essere l’immediato futuro della minore, dovrebbe poterlo fare nella più assoluta serenità, nell’esclusivo interesse della bambina.

Invece ho dovuto constatare il tentativo di un indebito condizionamento delle decisioni che dovranno essere prese, tentativo dinanzi al quale non posso rimanere in silenzio, nel ricordo di una madre che ha lottato e sofferto per sua figlia in un modo che troppo velocemente si vuol far dimenticare.

Credo che tutti i genitori si trovino, ogni giorno, a dover decidere cosa sia meglio per i loro figli ed anche io mi pongo sempre un numero infinito di domande alle quali difficilmente so dare una risposta certa; più spesso rimangono i dubbi.

Ed è per questo che mi ha profondamente sorpreso la sicurezza con la quale, alcuni, affermano che il bene della minore sia quello di rimanere con i nonni paterni, senza porsi nessun tipo di interrogativo e, soprattutto, senza conoscere in alcun modo quella vicenda familiare.

Credo che l’interesse della figlia di Tatiana Ceoban e di Paolo Esposito sia anche quello di preservare il miglior ricordo della madre e della sorella che, temo, non potrà mai più rivedere.

Nessuno di noi sa quale “verità” sia stata detta alla bambina, ma possiamo certo pensare che i genitori di Paolo Esposito non credano nella colpevolezza del figlio e siano perciò convinti che Tatiana ed Elena si siano allontanate spontaneamente – come ancora oggi ho letto - abbandonando Erica.

Davvero qualcuno crede che corrisponda all’interesse della minore farle credere che la madre l’abbia abbandonata? Davvero qualcuno crede che corrisponda all’interesse della bambina sentire dai nonni che la madre aveva un amante e che voleva scappare?

Se il padre risulterà innocente avrà tutta la vita per poterlo spiegare alla figlia. Tatiana ed Elena, invece, non potranno mai più spiegare ad Erica quello che è realmente successo sabato 30 maggio e, per questo, credo che la bambina abbia tutto il diritto di vivere in un ambiente nel quale non sia costretta a subire nessun tipo di condizionamento.

Io non so quale sia la migliore collocazione per la bambina, credo però che occorrerebbe fare un passo indietro e lasciare lavorare serenamente i servizi sociali ed il tutore di Erica, che dovranno presto decidere, senza tentare di condizionare le loro scelte in un modo o nell’altro.

Mi è capitato di leggere anche lo “stupore” di qualcuno con riferimento alle ragioni che avrebbero indotto la Procura della Repubblica a rivolgersi al Tribunale per i Minorenni.

Non è mio compito difendere l’operato degli inquirenti, ma ogni avvocato sa benissimo che il Pubblico Ministero aveva il dovere di chiedere al Tribunale per i Minorenni la nomina di un tutore per una minore, di cui non potevano occuparsi né il padre né la madre.

Compito della Procura è poi quello di svolgere le indagini ed assicurare la genuinità delle prove, se così non facesse verrebbe meno al suo dovere.

Doverosamente perciò ha esposto le sue ragioni al Tribunale per i minorenni che ha assunto il provvedimento con il quale, nominando un tutore alla minore, ha affidato ai servizi sociali il compito di verificare quale sia la migliore collocazione per la bambina.

Chi esercita la mia professione sa benissimo che i provvedimenti dell’autorità giudiziaria non vanno commentati, tanto meno con espressioni sconvenienti, ma vanno eventualmente impugnati dinanzi l’autorità competente se non sono condivisi.

E’ per questo che non condivido in alcun modo le iniziative assunte e mi auguro che si possa consentire a chi deve decidere di farlo nella più assoluta serenità.

Luigi Sini
Difensore di Elena Ceoban

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