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Macchina di Santa Rosa - Lettere - Scrive Antonio Padula
Mura di Porta Romana forate, che ne pensa la Soprintendenza?
Viterbo - 29 agosto 2009 - ore 2,00

Riceviamo e pubblichiamo - Caro direttore,

mi rivolgo a Lei poiché ormai a Viterbo la stampa (e non tutta) è rimasto l'ultimo difensore civico affidabile.

Sono passato da Porta Romana e ho notato che le mura sono state forate in almeno otto punti per inserire i sostegni dell'impalcatura che proteggono la macchina di Santa Rosa.

Se le reminiscenze di storia non mi ingannano, le mura di Viterbo hanno resistito invitte ad assalti di eserciti imperiali, ma evidentemente nulla possono di fronte alla poca sensibilità che ormai regna in quello che fu il Bel Paese.

Ora, va bene che Santa Rosa e tutti i riti collegati al suo culto sono importanti per Viterbo; va bene la sicurezza necessaria per evitare disastri prevedibili (ormai non c'è più la pioggia ma solo nubifragi e non c'è più il vento ma solo bufere... ma il cambiamento del clima e il modo per porvi rimedio è un altro discorso che speriamo prima o poi diventi prioritario); insomma, va bene tutto ma mi chiedo: la Soprintendenza ha espresso parere favorevole a praticare quei fori non piccoli e permanenti in mura storiche?

E, ancora più importante, le mura possono reggere senza danni per cose e persone le sollecitazioni di una simile struttura che possono diventare davvero estreme?

Ingenuamente mi chiedo: se la macchina -luminarie comprese- si monta più o meno in 24 ore, perché è necessario tenerla a San Sisto per quasi un mese?
Questione di marketing? Perché si è sempre fatto così? Forse le mie domande hanno già una risposta e io non mi sono documentato abbastanza, nel qual caso mi scuso.

Se però non è così, chi di dovere ci ha posto il dovuto riguardo alle questioni sopra esposte?

Con la consueta stima,

Antonio Padula

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