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- Ceis a rischio chiusura.
La comunità di recupero, dopo venticinque anni di onorata carriera rischia di chiudere i battenti per mancanza di soldi.
Non perché siano stati fatti male i conti, ma come riporta oggi La Voce, perché la Regione non ha ancora versato quanto avrebbe dovuto.
Mettendo in seria difficoltà la struttura e i suoi venticinque operatori, che don Alberto Canuzzi ha pagato di tasca propria.
Nelle casse manca un milione di euro.
Settecentomila gli euro dovuti nel 2007 per il recupero tossicodipendenti. Zero quelli ottenuti.
Cui vanno sommati arretrati vari, che portano a un milioneil totale. Tanti soldi.
“Non fosse per i locali messi a disposizione dalla curia spiega don Alberto avremmo già chiuso da tempo”.
Alla comunità, la Regione riconosce una retta di 38 euro al giorno a ospite. “Una miseria continua don Alberto non bastano per mettere insieme pranzo e cena”.
Canuzzi ammette che ormai anche il fondo è stato raschiato. “Ho messo soldi di tasca mia sostiene solo a gennaio ho dovuto pagare 21mila euro di tasse”.
E alla Regione manda a dire di non volere l’elemosina.
“Ma solo quello che ci spetta di diritto conclude per non mettere in mezzo a una strada lavoratori e chi sta completando il suo percorso di recupero e reinserimento”.