- Per le piccole e medie attività “a basse emissioni atmosferiche”, deve essere verificata la conformità delle tecnologie utilizzate per l’abbattimento delle emissioni ai requisiti fissati dalla delibera della Regione Lazio, pubblicata lo scorso 6 dicembre sul Bollettino ufficiale, che dà attuazione al Testo unico ambientale del 2006.
Nel caso di non conformità, le imprese hanno dodici mesi di tempo per redigere il progetto di adeguamento e richiedere la nuova autorizzazione generale.
Sarà altrimenti sufficiente effettuare i controlli analitici ed inoltrare il primo bollettino analitico alla Provincia territorialmente competente: per questo adempimento, si hanno a disposizione 180 giorni, sempre dalla pubblicazione.
A dare comunicazione di questa novità, è Cna Sostenibile.
“La Regione ha introdotto la semplificazione degli obblighi e fissato i valori limite di emissione - osserva la responsabile, Luigia Melaragni -. In questo modo, da un lato si taglia la burocrazia, dall’altro si offre un quadro di certezze ad una realtà, quella della piccola e media impresa, sempre più consapevole del valore della tutela ambientale”.
Numerose le attività interessate: autocarrozzerie, falegnamerie, tipografie, impianti di verniciatura, aziende di panificazione, pasticceria e affini, laboratori orafi con fusione di metalli, aziende di produzione di oggetti artistici in ceramica, terracotta e vetro che prevedono l’utilizzo dei forni, opifici che eseguono lavori di saldatura di oggetti e superfici metalliche.
L’elenco include le lavanderie a secco, che erano tenute ad inviare la dichiarazione di sussistenza di attività ad inquinamento atmosferico poco significativo ai sensi del decreto del presidente della Repubblica del 25 luglio 1991: queste hanno 120 giorni di tempo per presentare richiesta di adesione alla autorizzazione generale.
Per gli impianti ad emissioni classificate come “scarsamente rilevanti”, deve essere invece inoltrata alla Provincia comunicazione della data di messa in esercizio dell’impianto o di avvio dell’attività.
"La disposizione - informa Cna Sostenibile - riguarda orafi che non effettuano la fusione di metalli, odontotecnici, esercizi in cui viene svolta attività di estetica con impianto di aspirazione, aziende per la decorazione di piastrelle ceramiche senza procedimento di cottura, cucine, esercizi di ristorazione collettiva, mense, rosticcerie e friggitorie, panetterie, pasticcerie e affini con un utilizzo complessivo giornaliero di farina non superiore a 300 chilogrammi, laboratori fotografici, autorimesse e officine meccaniche di riparazioni veicoli, escluse quelle con reparto di verniciatura, autolavaggi".