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Viterbo - Ronciglione - Comitato genitori-insegnanti
Contro la riforma della scuola
Viterbo - 11 dicembre 2008 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - Durante l’incontro “Quale futuro per la Scuola?” che si è svolto ieri 10 dicembre a Ronciglione, si è discusso sui vari aspetti dei provvedimenti Gelmini.

Tutti negativi i pareri degli insegnanti e dei genitori presenti, da quelli sulla riduzione oraria nelle scuole dell’infanzia (lezioni solo la mattina), a quelli sull’aumento degli alunni per classe, all’affidamento dell’insegnamento della lingua inglese nella scuola elementare a una maestra non laureata in lingue, ma opportunamente specializzata.

Uno dei punti più criticati è stato l’articolo 4 del decreto legge 137/2008, il quale prevede "che le istituzioni scolastiche costituiscano classi affidate ad unico insegnante e funzionanti con orario di 24 ore settimanali".

E’ stato fatto notare che i bambini saranno sempre con lo stesso insegnante che potrà svolgere solo lezioni frontali.

Niente gruppi di lavoro, niente pause, niente laboratori. Nelle 24 ore sono comprese 2 ore di religione cattolica, informatica, inglese, attività motoria, musica e forse qualche disegno.

Quanto resterà per l'apprendimento di italiano, matematica, scienze, storia, geografia e studi sociali che il ministro ha ribattezzato ”Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione”?

Tutto questo è stato fatto perché bisogna tagliare 8 miliardi e 400 milioni dal bilancio della Pubblica Istruzione.

E’ stato ricordato che a sollevare obiezioni alla riforma Tremonti-Gelmini non ci sono solo famiglie, studenti, insegnanti e personale della scuola, preoccupati di cose da poco come la qualità dell’istruzione pubblica e il posto di lavoro; infatti, molti comuni hanno insistito perché il governo faccia dei passi indietro.

Oggi, in un momento di crisi che richiede interventi statali a sostegno dell’occupazione, non si può ritenere buona politica il taglio di 131,800 unità (87,400 docenti più 44.400 Ata) nei prossimi tre anni.

L’associazione che riunisce i comuni italiani Anci, ha espresso forti perplessità per gli interventi del Governo, che distruggono l'organizzazione della scuola primaria a tempo pieno e a modulo.

Infatti, tali tagli scaricano sugli enti locali i costi per realizzare un sistema formativo adeguato alle necessità dei bambini di oggi e mettendo in difficoltà le famiglie che fino ad ora ne hanno usufruito.

Questa situazione, secondo il comitato genitori-insegnanti di Ronciglione, comporterà disagi per le famiglie e un aggravio sui bilanci dei comuni per le spese derivanti dall'istituzione di una pluralità di servizi aggiuntivi alle famiglie a partire dagli scuolabus, dall’adeguamento delle aule o per sostenere l’offerta formativa delle scuola.

Le proteste di questi mesi hanno dato qualche frutto: la chiusura dei plessi è stata rimandata di un anno. Proprio oggi il ministro ha annunciato che lo stesso è stato fatto per la riforma delle superiori, altri piccoli ripensamenti alleggeriscono i danni sulla scuola elementare.

Insomma, niente è da dare per scontato. Risulterà molto problematica l’applicazione stessa di una riforma che va a scontrarsi con i principi costituzionali, con l’autonomia delle scuole e con la libertà di scegliere delle famiglie.

Anche per questo il comitato genitori-insegnati di Ronciglione è pronto ad organizzare altri appuntamenti per informare tutti coloro che sono interessati alla sopravvivenza e al miglioramento della scuola pubblica.

Comitato genitori-insegnanti di Ronciglione

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