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Marini nella sede della Pdl
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Meroi e Bianchini Vagliano il dato elettorale
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Egidi e Mazzoli nella sede del Pd
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La sede del Pd
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- Viterbo ha scelto Berlusconi. Più in città che in provincia. Ma il dato in entrambe i casi è più alto di quello nazionale.
Il Pdl al Senato nella Tuscia ottiene oltre il 47.50% dei consensi e a Viterbo arriva al 52.23%. Stessa situazione alla Camera: dato provinciale: 46.60%, comune capoluogo, 51.70%.
Mentre il Partito democratico al Senato in provincia si attesta al 35.35% e a Viterbo al 32.08%. L’esito dello scrutinio per il partito di Veltroni alla Camera è 34.50% quello complessivo e 31.47% nella città dei Papi.
L’Udc non va oltre il 5%, mentre la Sinistra l’arcobaleno arretra e la Destra diventa il quarto partito tanto in provincia quanto a Viterbo.
Ma è proprio sul comune capoluogo che si concentra l’attenzione. Oggi alle 14 inizia lo scrutinio per le amministrative e il dato ottenuto per le politiche offre una prima, seppur parziale lettura su quello che potrebbe essere l’esito finale. Ovvero la risposta alla domanda: ballottaggio sì ballottaggio no.
Il Popolo della libertà si attesta al 52%. Seppure le dinamiche che governano le elezioni locali sono diverse, non si può non chiedersi se è questa l’entità della dote che il candidato Giulio Marini è riuscito ad ottenere o se qualcuno è stato in grado di rosicchiarla in modo tale da farla scendere sotto la soglia del 50% che equivale ad andare al secondo turno.
L’attenzione è puntata sull’Udc. Il dato politico attribuisce al partito di Casini poco più del cinque per cento. Ma sulle comunali pesa il ruolo dei candidati. Quanto sarà stato in grado Rodolfo Gigli di catalizzare verso di se e la sua formazione politica?
Nei giorni precedenti il voto si parlava anche del 10%. Avendo come base di partenza il 5%, sarebbe un gran risultato. Ma va tenuto conto del fatto che l’Udc attinge a quell’elettorato di centro destra con cui si sono rotti i ponti.
Potrebbe succedere che diversi elettori abbiano accordato la loro preferenza a un consigliere del partito, ma poi preferito come sindaco Giulio Marini. Rimescolando l’esito finale.
La strada del ballottaggio sembra in salita.
L’altra formazione che potrebbe togliere consensi al Pdl è la Destra. A Viterbo è il quarto partito. Quel tre per cento che non gli garantisce l’ingresso in Parlamento è sufficiente a Viterbo per avere una rappresentanza minima e non è escluso che non riesca ad ottenere un risultato migliore.
Rischia di scomparire anche a Viterbo, invece, la Sinistra l’Arcobaleno. Nel dato politico è attorno al 2.50% e resta da valutare se le dinamiche del voto locale riusciranno a spostare verso il 3% e magari oltre, il risultato finale. Importante sarà il ruolo giocato dal candidato sindaco Enrico Mezzetti nel catalizzare consensi.
I giochi sono aperti, ma gli spazi di manovra non sembrano molti.