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Sposetti con Fioroni
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-"Ma a che punto sta la decisione per il terzo scalo nel Lazio?".
Ugo Sposetti torna a chiedere al ministro Bianchi a che punto sono i lavori del gruppo di esperti chiamati ad individuare il terzo scalo laziale.
"Il 12 luglio - afferma Sposetti - avevo con una mia interrogazione chiesto al ministro Bianchi di conoscere quali istruzioni operative erano state emanate al fine di poter definire entro tempi certi il lavoro degli esperti in merito all'individuazione del terzo scalo laziale. Non avendo ad oggi ricevuto alcuna risposta ripropongo al ministro la stessa domanda".
E poi.
"La richiesta assume oggi - aggiunge il parlamentare dei Ds - un rilievo particolare considerato il forte momento di criticità che il sistema aeroportuale laziale sta attraversando.
Da una parte la complessa vertenza Alitalia. Dall'altra l'inadeguatezza dello scalo di Ciampino.
Aspetto quest'ultimo reso ancora più problematico dall'impegno assunto dal ministro Bianchi di ridurre da 138 a 100 i voli su Ciampino a partire dal mese di novembre. Decisione che comporterà una riduzione di circa un milione in meno di passeggeri all'anno.
Da decenni si va ripetendo che il presupposto indispensabile per cancellare gli squilibri tuttora esistenti all'interno della nostra provincia e quindi per perseguire uno sviluppo complessivamente più equilibrato e diffuso è rappresentato dalla realizzazione di un sistema di comunicazioni che rafforzi e valorizzi il legame con Roma e con le nostre regioni circostanti.
L'aeroporto di Viterbo è una risposta concreta a questa sfida in quanto punta a determinare le condizioni per aumentare l'attrattività della nostra Provincia e per creare opportunità di crescita e occupazione puntando sulla valorizzazione delle nostre risorse culturali, naturali e sul pieno sviluppo delle potenzialità turistiche".
"La scelta di utilizzare aeroporti regionali, la creazione di nuovi scali per voli low cost - secondo Sposetti - comporta benefici inattesi anche per l'indotto economico e turistico delle aree interessate, con benefici non solo quantitativi, ma anche strategici per il posizionamento dell'offerta delle strutture turistiche.
Oggi nel mondo, un volo su otto è gestito da vettori low cost, in Europa uno su cinque.
In Italia si è passati da tre compagnie low cost che operavano nel 2000 alla ventina del 2006, cinque delle quali effettuano collegamenti a livello nazionale.
Nel mercato italiano circa il 13 % dell'offerta complessiva del trasporto aereo è low cost.
Molto di più che in Spagna ( 6,3% ) in Francia ( 2,8%)
Nelle città che ospitano scali per voli low cost gli effetti complessivi di questi nuovi modi di viaggiare sulla filiera del turismo sono numerosi non più temporanei ma strutturali.
Da questi sintetici dati è rilevabile quanto sia straordinaria l'opportunità che si presenta al nostro territorio".
"Mi auguro - conclude Sposetti - che in queste settimane oltre alla risposta del ministro Bianchiarrivi un segnale forte da parte della Regione Lazio.
Un segnale che rafforzerebbe quella straordinaria azione unitaria condotta nei mesi scorsi dalle Istituzioni locali della nostra Provincia consentendo una promozione unitaria dell'aeroporto di Viterbo".
Come dire... tutto bene peccato che Sposetti non dica nulla sulla durissima presa di posizioni dei suoi compagni di partito contro l'aeroporto di Viterbo: Giovanni Berlinguer, Claudio Fava e Pasqualina Napoletano.