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Marco Prstininzi |
Riceviamo e pubblichiamo - Recentemente è apparsa sulla stampa locale la decisione dell’assessore Mauro Rotelli di intraprendere lo sciopero della fame in seguito al provvedimento di restrizione della propria libertà per le note vicende giudiziarie che lo riguardano, relative al servizio di refezione scolastica.
Le motivazioni addotte pubblicamente dall’assessore per giustificare tale gesto meritano, a mio parere, più di una riflessione.
Fatta salva la presunzione di innocenza dell’amministratore comunale, sino all’ultimo grado di giudizio e nell’augurio che, come afferma lo stesso Rotelli, la magistratura non potrà che certificare la sua rettitudine, permangano in me seri dubbi di natura politica sulla sua “Proficua attività amministrativa”.
Rimangono infatti tutti inevasi, per assenza di risposte, o di risposte plausibili da parte dell’assessore e del dirigente responsabile, i dubbi e le perplessità oggetto di numerose interrogazioni poste da diversi consiglieri comunali di minoranza, dalla società civile e dalla stampa in ordine all’espletamento della gara di appalto per la gestione della mensa scolastica e agli sviluppi successivi.
Perché, avendo a disposizione circa dieci anni di tempo, il bando di gara è stato redatto all’ultimo momento con la clausola vessatoria della preesistenza di un centro cottura nel comune di Viterbo?
E’ sconcertante che tale requisito fosse richiesto al momento della formulazione della domanda di partecipazione alla gara; ciò ha di fatto comportato l’esclusione delle ditte che avrebbero potuto dotarsene, una volta vinta la gara, se i tempi fossero stati più dilatati.
E’ una fortuna, o forse, visto l’epilogo della vicenda, una sfortuna che solo l’Euroservice, immagino casualmente, abbia realizzato tale opera qualche mese prima della stesura del bando.
Perché l’assessore nel 2005 ha avallato l’espletamento della suddetta gara pluriennale, per un importo di circa 3 milioni di euro, attraverso una semplice determina dirigenziale nonostante, in sede di commissione e di consiglio, più voci si erano levate per chiedere il necessario passaggio della pratica in consiglio comunale?
Forse in tale sede sarebbe prevalsa l’opportunità di redigere un bando più elastico in modo da consentire a più ditte di accedere alla gara.
Attualmente la pratica per la stesura del nuovo bando di gara per l’aggiudicazione del servizio di refezione scolastica, dopo la rottura con la ditta appaltatrice, è fatto oggetto di discussione nelle sedute del consiglio comunale: ciò dimostra che fu un errore politico grave non effettuare tale passaggio nel 2005.
Perché l’amministrazione comunale non ha ritenuto opportuno verificare, con semplici visure camerali, all’atto della stipula del contratto e nelle fasi successive, la situazione economica della procuratrice speciale della società e dell’Euroservice in modo da assicurarsi di non avere a che fare con soggetti protestati per centinaia di migliaia di euro?
Perché l’assessore e la giunta tutta hanno sempre sottovalutato o ignorato le segnalazioni documentate, provenienti dai banchi dell’opposizione in consiglio comunale, da alcuni consiglieri di maggioranza e da alcune testate giornalistiche, circa gli assegni protestati e i mancati o i ritardati pagamenti della società Euroservice e della sua procuratrice nei confronti dei propri lavoratori e delle ditte fornitrici dei prodotti alimentari?
Perché, viste le disastrose conclamate inadempienze di Euroservice, l’amministrazione comunale nel 2006 ha ratificato la cessione del ramo di azienda tra Euroservice e Euroservice catering (stessa persona alla guida delle due società), nonostante una clausola contrattuale le consentiva di rescindere immediatamente il contratto per mancata richiesta di autorizzazione preventiva?
E infine, ma non per ultimo, ai dipendenti di Euroservice catering spettano quattro mesi di salario non pagato dalla ditta stessa. Perché Rotelli, insieme al sindaco e alla giunta, oppone resistenza in sede giurisdizionale, alla liquidazione di tali spettanze, visto che il comune di Viterbo potrebbe farlo in qualità di stazione appaltante?
Le famiglie di alcuni lavoratori si sono trovate in serie difficoltà economiche in ordine al mantenimento dei propri figli anche sotto il profilo alimentare.
Per tutti i perché che sono a tutt’oggi senza risposta, la forma di protesta “purificatrice” e nonviolenta messa in atto dall’assessore Rotelli, non è, a mio parere, uno strumento utile per rivendicare “un’assoluzione politica” del suo operato.
Marco Prestininzi
Consigliere comunale di Viterbo del PRC