Riceviamo e pubblichiamo - Egregio direttore,
non mi aspettavo una risposta piccata alla mia osservazione.
Ma io non ho intenzione di dare lezioni a nessuno.
Per me l’assessore Rotelli è una persona normale e non meritava quel tipo di esibizione, come non la merita nessun cittadino finché non dichiarato colpevole.
Lei ha voluto vedere nelle mie parole un doppiopesismo che non mi appartiene.
In quanto a Mastella e Prodi, perché non c’entrano?
L’avviso di garanzia l’hanno ricevuto anche loro, ma non mi pare che li abbiano prelevati al lavoro per accompagnarli a casa (agli arresti).
Forse il doppiopesismo è qui, i potenti veri hanno mille modi per tutelarsi... ma qui entriamo in un altro discorso.
Cordiali saluti.
Massimiliano Forieri
Le confesso che le cose che dice sono sconcertanti.
Le garantisco che sono prive di senso, “si informi” avrebbe detto Totò.
Prima di spiegare agli altri come funziona il mondo varrebbe la pena di informarsi, almeno un po’. Lei mischia questioni che sono sideralmente lontane. Da quello che dice si può solo desumere che conosce poco a procedura penale. Conosce poco la costituzione e la divisione dei poteri. Come dire vive in un altro stato. Scusi la battuta. Ma lei insiste...
Per fare solo alcuni esempi. Un avviso di garanzia non comporta nessuna restrizione della libertà obbligatoria. Se il magistrato decide la restrizione può essere per tre motivazioni: possibilità di fuga, possibilità di inquinamento delle prove, possibile reiterazione del reato. E quindi non tutti gli avvisi di garanzia comportano fatti facilmenti registrabili e documentabili per un giornalista. E quindi non si comprende cosa pretende.
Non basta, in base alla Costituzione per limitare la libertà di un parlamentare ci vuole una autorizzazione a procedere che, senza entrare nel dettaglio, è lo stesso parlamento che deve dare. E questo perché va tutelata la libertà dei parlamentari di qualunque partito siano. E anche per evitare che un potere dello stato possa limitare la libertà di un altro potere dello stato: il Parlamento.
La stessa cosa vale per i ministri. Ci sono delle tutele particolari.
In caso contrario basterebbe un magistrato per decidere la sorte di un governo. E quindi mi domando: di cosa sta parlando?
Anche in questo caso le tutele sono dovute al fatto che non si può permettere che un potere dello stato ne elimini un altro. Qui non si tratta di Prodi o Mastella. Ma di cariche dello stato. E tutela dello stato di diritto.
Non vado oltre per ovvi motivi: non si può delineare la costituzione e la procedura penale in poche righe.
Le faccio solo notare, poi, che nel caso di Rotelli gli organi di stampa, e in particolare Tusciaweb, sono stati garantisti al punto che la persona più intervistata è stato l’avvocato difensore dell’assessore.
Hanno fatto parlare tutti gli esponenti e gli amici dell’assessore. Se questa è una gogna mediatica, ho il timore che anche sulla lingua italiana non c’è accordo.
Per sua comodità le allego un paio di articoli della costituzione solo per sottolineare come tenti di tutelare i diversi poteri. Chissà la potrebbero far riflettere.
Cordialmente nonostante lo stupore.
Carlo Galeotti
Art. 68
[ Parte seconda: Ordinamento della Repubblica; Titolo I: Il Parlamento; Sezione I: Le Camere ]
I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.
Art. 96
[ Parte seconda: Ordinamento della Repubblica; Titolo III: Il Governo; Sezione I: Il Consiglio dei Ministri ]
Il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.