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Mauro Rotelli
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- "Il dirigente mi ha comunicato, prima del consiglio, che avrebbe rimesso il suo mandato". Lo ha detto il sindaco Gabbianelli, nella sua replica nel corso del dibattito sulla mozione di sfiducia a Rotelli, riferendosi a Mario Rossi, dirigente del settore servizi sociali.
Non si discute di Mauro Rotelli, ma di una maggioranza e della sua tenuta. Parola di Andrea Scaramuccia (An).
“Abbiamo sempre operato avendo rapporti chiari con l’opposizione e soprattutto dentro la maggioranza - spiega Scaramuccia -. E’ evidente che l’azione amministrativa di questa giunta ha visto un rallentamento ed è innegabile.
Sotto gli occhi di tutti e io non ho intenzione di vedere il mio nome e la mia storia politica in una situazione di sabbie mobili. Io non la voto la sfiducia. Il problema è capire se questa maggioranza ha la capacità a e la voglia di dire se ha il coraggio di mettersi a testa bassa e lavorare.
E’ necessario fare un passo indietro oppure si prenda una decisione. Altrimenti, con coerenza si traggono le dovute conseguenze. Credo che questa amministrazione possa continuare a lavorare bene per la città. Serve un chiarimento e uno slancio forte”.
D’Angelo (Udc) sollecita il sindaco e gli chiede se ha cambiato idea sul ritiro della delega, dopo avere ascoltato tutti gli interventi.
“Non penso che chi ha fatto come me l’amministratore per tanti anni, non ha da insegnare a tutti, io mi pongo nella posizione di avere sempre qualcosa da imparare - afferma il sindaco -.
C’è qualcuno di voi che pensa che la giunta stabilisca quale pratica passa in consiglio o solo in giunta? Si guarda solo agli indirizzi del programma per il quale gli elettori ci hanno votato.
La politica dà gli indirizzi e la parte tecnica li mette in atto.
Smettiamola con le ipocrisie. Al di là di tutto, credo che tutti gli interventi siano stati letti prima, non hanno tenuto conto di quanto ho detto. Avevo già scritto che qualora tali provvedimenti restrittivi dovessero restare, ci sarebbero state decisioni”.
E spiega il perché non è contrario alle indagini, ma alle ragioni che hanno portato ai domiciliari: “Non c’è fondatezza del provvedimento”.
Poi alla minoranza: “Si potevano seguire anche altre strade, non solo il penale”.
Poco elegante l’aut aut da parte di alcuni consiglieri di revocare le deleghe, per non arrivare alla votazione.
“Si è anche arrivati a dire, che non avendole ancora ritirate, sono responsabile io se oggi Rotelli è nella sua abitazione ai domiciliari. Ebbene, io me ne assumo la responsabilità. Perché le persone per bene le condividono, non solo persone che stanno nei partiti della mia maggioranza, ma anche in altri”.
Quindi: “Siate liberi. Quando sento dire la Arcangeli che rischiano di essere scavalcati come opposizione a sinistra, dopo l’intervento di Gigli (Udc), io dico al consigliere: non si può dire di stare in una maggioranza in determinate situazioni e in altre avere atteggiamenti diversi. Traiamo le conclusioni”.
E anticipa: “Il dirigente mi ha anticipato che domani rimetterà il suo mandato. Ma io gli avevo già affiancato due persone, un dirigente e un avvocato. Che hanno seguito le pratiche.
In Comune c’è un altro dirigente che è stato rinviato a giudizio. Lo devo mandare via? Da quanto si è detto, dovrei farlo"
Si arriva alle dichiarazioni di voto. Udc: “Il nostro partito ricorda D’Angelo è sempre stato coerente sulla vicenda mense, sempre perplessi. Su tanti passaggi. C’è un problema di giunta, abbiamo già chiesto un rimpasto di giunta e un rimescolamento delle cariche dirigenziali”.
Ma è un muro: il sindaco è soddisfatto dell’operato dei dirigenti.
“E’ questo il punto, noi pensiamo che si debba governare insieme. Vogliamo portare a termine questa consigliatura, ma non certo nelle condizioni cui si riferiva il consigliere Scaramuccia.
Noi in questo momento, su questo problema ci asterremo”.