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Riceviamo e pubblichiamo
- Egregio direttore,
la passione con cui è stata trattata la polemica Rotelli Marenzoni, mi ha convinto a dare il mio modesto contributo.
Ho letto i termini della civile dialettica tra i due, condita con qualche simpatica espressione che mi ha fatto sorridere, da una parte intesa a chiedere una città a misura d’uomo costruita a “spirale” con, alla base, le esigenze dei bambini, poi degli adolescenti ed, all’apice, degli adulti, dall’altra parte un dettagliato elenco di ciò che, in proposito, si è fatto e si ambisce di fare quanto ad assistenza, prevenzione, progetti futuri.
Mi è sembrato di capire che l’assessore Rotelli, almeno inizialmente, non abbia gradito l’intervento di Marenzoni ritenendolo una critica al suo operato; ma credo che, dopo la sua replica chiarificatrice delle motivazioni che l’hanno indotto a formulare le sue istanze, egli abbia cambiato idea fino addirittura lo credo e lo spero ad apprezzare l’apporto critico, costruttivo e stimolante al quale la lettera del Marenzoni si era ispirata.
Tutti gli altri interventi sul tuo giornale on line effettuati, peraltro, mi sembra che dimostrino che i problemi sollevati da Marenzoni non riguardino soltanto i due interlocutori, bensì che questi coinvolgono chiunque abbia a cuore la nostra città in tutte le sfaccettature sociali che la compongono, da quelle riguardanti i minori, a quelle concernenti gli adulti, proprio per concretizzare una città al cui centro c’è l’uomo.
Dall’esame delle due lettere quella dell’assessore e di Marenzoni però non mi è capitato di leggere alcunché che riguardi i disabili, anch’essi cittadini con esigenze maggiori dei normodotati, che è giusto e doveroso tenere presente.
Il pensiero nei confronti di quest’ultimi mi viene suggerito dal ricordo che, nel mese di ottobre dell’anno scorso, durante una seduta del consiglio comunale alla quale occasionalmente come è mio vezzo partecipai, appresi che erano stati assegnati varie migliaia di euro per “l’ippoterapia” di Villa Buon Respiro, ambiente nel quale prestai la mia opera professionale.
Per l’occasione tale attività fu indicata come un fiore all’occhiello di tutta la nostra città, così come lo era stato nel passato che è stato ereditato dalla nuova gestione dell’istituto riabilitativo che fa ora capo alla prestigiosa società Tosinvest.
Lo dimostrano i successi dei “Caroselli” presentati per anni in tutte le principali città italiane, entusiasmanti per l’unione dei cavalieri disabili con i normodotati.
A me sembra che anche questa notizia avrebbe dovuto far parte del pacchetto di opere a favore della città elencate dall’assessore Rotelli e della replica di Marenzoni.
Consentimi un’ultima riflessione che riguarda il sindaco Gabbianelli chiamato da qualcuno per questa polemica a “metterci le mani”.
Il sindaco, a mio parere, non deve pensare a premiare o punire alcuno; ma non può che gioire nell’apprendere che l’opinione pubblica si appassioni alle problematiche insite nella questione Rotelli Marenzoni, a mio avviso nata non per evidenziare soltanto carenze od omissioni, bensì per suggerire iniziative al fine di rafforzare e migliorare l’attività svolta per un sano sviluppo della città.
Egli ed i suoi collaboratori, tra cui il dinamico Rotelli, di certo ne trarranno ulteriori spunti per individuare ed organizzare ogni altro utile impulso che serva a migliorare la vivibilità nella nostra città. D’altro canto ciò rientra tra i suoi doveri ai quali non si sottrarrà.
Sono convinto, comunque, che è vivo desiderio di ognuno che la nostra Viterbo si sviluppi a misura d’uomo con l’accordo, la partecipazione e lo stimolo di tutti
Mario Giuseppe Prosperoni.