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- Stagione venatoria 2007-2008: raggiunto l’accordo tra le Province di Viterbo, Terni e Perugia sul numero di cacciatori non residenti ammissibili nei rispettivi territori, con particolare riferimento alla caccia della selvaggina migratoria, cioè alla tortora.
Le Province umbre si sono impegnate ad ammettere tutte le doppiette viterbesi, che hanno richiesto l’iscrizione ai locali Atc (Ambiti territoriali di caccia) a partire dal primo giorno della stagione venatoria, in questi limiti: 600 posti nell’Atc 1, 1150 nell’Atc2 e 1200 nell’Atc 3. Ma anche ospiterà Viterbo i cacciatori umbri: 295 posti per i ternani, di cui 162 nell’Atc Vt1 e 133 in quello Vt2, 50 per i perugini, di cui 25 nell’Atc Vt1 e altrettanti in quello Vt2.
“L’accordo spiega l’assessore provinciale alla Caccia e pesca Mario Trapè vuole consolidare i buoni rapporti e i tradizionali flussi venatori da sempre intercorsi tra le realtà venatorie delle province umbre con quella di Viterbo, anche alla luce della buona volontà dimostrata dai relativi livelli istituzionali nell’accogliere e autorizzare cacciatori non residenti iscritti nei rispettivi Atc. Mentre in passato i flussi erano a senso unico, con molti ternani che si spostavano in Maremma, ora la situazione è più equilibrata. Sono infatti oltre 600 i cacciatori viterbesi che hanno chiesto l’iscrizione agli Atc ternani, mentre cinque sono le squadre di caccia al cinghiale che operano stabilmente in territorio umbro”.
L’accordo è stato sottoscritto dalle tre Province il 20 luglio. Con il documento si garantiscono 345 posti giornalieri per gli umbri, per un massimo di 20 giornate pro-capite secondo le disposizioni previste dal calendario venatorio laziale di cui 187 per l’Atc Vt1 e 158 per l’Atc Vt2. I cacciatori viterbesi avranno invece 2950 possibilità di svolgere l’attività venatoria in territorio perugino o ternano.
Il regolamento di accesso agli Atc laziali prevede l’ammissione nei rispettivi ambiti di un numero di cacciatori non residenti non superiore al 4% di quelli ammissibili per l’accesso giornaliero alla caccia migratoria.
“L’accordo - prosegue Trapè - per la prima volta dopo molti anni sancisce la giornata unica di pre-apertura alla caccia migratoria da appostamento senza l’uso del cane, fissata per il 1 settembre, nel Lazio e in Umbria”.
“Siglare il documento è stato un grande successo conclude Trapè voluto fortemente dalla Provincia, così da garantire che il flusso dei cacciatori si divida tra le due regioni con minori problemi di impatto sulla specie cacciabile, che nella nostra provincia si limita alla tortora”.