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L'assessore Mazzola
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Riceviamo e pubblichiamo
-Il 31/08/2006 mi sono visto recapitare a casa una raccomandata dal Comune di Bolsena per aver superato il limite di velocità di 7 km/h sulla SS2 al km 116+100 direzione Bolsena (praticamente vicino allo sfasciacarrozze).
Per mia fortuna ero sotto il limite dei 10 km/h per cui la sanzione è di circa 50 euro scarsi. Visto il modesto ammontare ho deciso di non ricorrere al giudice di pace, però ho deciso di recarmi a Bolsena per vedere la foto ed soprattutto il posto dove si appostano queste brave persone, che preoccuapate per la nostra incolumità, ti mandano a casa un verbale di quasi 130 giorni dopo.
Dopo aver pagato 1 euro di parcheggio, mi reco presso l'ufficio dei vigili urabani e già sulla porta c'è il primo avvertimento: "Per motivi di sicurezza, visto che non siamo dotati di cassaforte, le sanzioni con autovelox vanno pagate
esclusivamente sul c/c postale n...................". Quindi altro euro di commissione alle Poste.
Entro nell'ufficio mi accoglie una impiegata, non era un vigile, alla quale chiedo di poter visionare la foto e mi risponde che per poter avere la foto devo fare una richiesta al comune (non so se la procedura è corretta comunque avere la foto è un mio diritto leggittimo) invece per poter vederla solamente sul pc, non c'è bisogno di alcuna richiesta, ma c'è bisogno del comandante dei vigili che però al momento era fuori.
Se i cari vigili di Bolsena sono talmente impegnati durante il giorno da non poter stare in ufficio almeno la mattina, evitassero di usare l'autovelox, anche perché quel giorno di proposito ero andato a Bolsena.
Ci rimane solo di sperare che il nostro prefetto prenda provvedimenti contro questo modo di far cassa dei comuni a danno degli automobilisti, che poi sono sempre gli stessi che si muovono per lavoro.
Alessio Bertoldi