Senza Filtro - Ancora una volta un’amministrazione locale trova il modo di colpire la polizia locale.
Questa volta tocca a quella di Civita Castellana nella figura di Elisabetta Montanari, comandante dal 2001 del corpo di polizia locale, dipendente da considerarsi modello per l’attaccamento e l’amore dimostrato in questi anni al proprio lavoro, ma il sindaco la promuove e la destina ad altro ufficio.
E chi ti mette a dirigere i poliziotti locali? Il direttore generale. Situazione paradossale in quanto si sono scritti in questi anni fiumi di inchiostro nel dire che nessun dipendente può assumere il comando di un corpo o servizio di polizia locale, se non appartiene all’area di vigilanza.
Tutto ciò è confortato dalla legge quadro n. 65/86 e dalla legge regionale n. 1/2005 e dalle innumerevoli sentenze del consiglio di stato, ma i nostri amati sindaci e direttori generali ancora non ci sentono.
Forse a Civita Castellana siamo al di fuori degli schemi previsti dalla normativa vigente in materia, ma noi del Dicap Sulpm ci opponiamo a queste forma di imposizione che tentano di colpire la categoria e i lavoratori che giornalmente sono destinati ad assolvere compiti così delicati sia nei confronti della cittadinanza che nei confronti dell’amministrazione da cui dipendono.
Da giorni questa organizzazione sindacale è prontamente intervenuta con delle note indirizzate al signor sindaco ed a sua eccellenza il prefetto ed in data 9 maggio parteciperà alla delegazione trattante per far sentire la propria voce in sede istituzionale.
In data 19 maggio è stata richiesta un’assemblea presso i locali del corpo di polizia locale per affrontare a pieno, con tutto il personale, quello che ancora una volta sembrerebbe un tentativi di smantellamento di uno dei corpi più grandi della provincia di Viterbo.
Non abbasseremo la guardia anche se sappiamo di essere gli unici a difendere la categoria, il suo operato ed in questo caso la Montanari anche nelle sedi previste sicuri di essere nel giusto del diritto e del nostro lavoro.
Sulpm