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In alto il prefetto Giacchetti con il comandante della Finanza Di Sciullo e il luogotenente Luciano Passini - Sopra due degli affreschi ritrovati |
- Scoperti dalla Finanza affreschi di pittori viterbesi.
Gli affreschi, fino ad ora nascosti, sono conservati nella chiesa di santa Maria dell’immacolata concezione a Carbognano.
Le opere riportate alle luce, dal luogotenente Luciano Passini, incaricato in Finanza di vigilare sul patrimonio artistico, si possono attribuire a due pittori viterbesi, quattrocenteschi: Giovan Francesco d’Avanzarano, o de Vanserano, detto il Fantastico (Viterbo 1475 c. - Montefiascone 1530 c.) e ad Antonio del Massaro, detto il Pastura (Viterbo metà del XV secolo ante 1516).
La scoperta è stata illustrata dal comandante della Finanza Vittorio Di Sciullo, nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la prefettura questa mattina.
Dopo i saluti del prefetto Alessando Giacchetti, Di Sciullo ha presentato il video che mostra le fasi della demolizione del muro che nascondeva gli affreschi.
E’ stata poi la volta della soprintendente per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Lazio, Rossella Vodret, che ha invitato tutte le istituzioni a collaborare e ha manifestato la volontà di avvicinare il pubblico all’arte, iniziando a far accedere, al Museo Civico di Viterbo, le persone interessate alle fasi di restauro delle opere danneggiate dal crollo di un’ala della pinacoteca.
Gli affreschi di Carbognano, scoperti nell’aprile 2006, sono poi stati descritti con dal funzionario della soprintendenza, Rosalba Cantone, responsabile dei beni monumentali.
Alla conferenza stampa erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli; il questore, Raffaele Micillo; il comandante provinciale dei Carabinieri, Albino Corona.
La chiesa dell’Immacolata Concezione, sul portale dell’ingresso, reca scolpita la data 1522, ma le sue origini sono almeno da riferire alla fine della seconda metà del XV secolo.
La chiesa, attualmente in restauro, nel 1918, subì il parziale crollo del tetto e già allora si chiese alla soprintendenza di intervenire per evitare maggiori danni alle pitture.
In quel periodo, le nicchie affrescate, vennero chiuse con una fodera di muratura in foglio, perdendone memoria, ed oggi riscoperte.
Altri restauri furono eseguiti nel 1955, quando il tempio, coperto provvisoriamente con un tetto di metallo, venne adibito a numerose funzioni profane.
Nei dieci anni che vanno dal 1970 al 1980 divenne palestra e gli attuali lavori di restauro avranno il fine di rendere fruibile l’ambiente, ad unica navata, per lo svolgimento di attività culturali.
Le nicchie affrescate, scoperte, sono quattro per lato e in esse sono raffigurati vari momenti di vita di Gesù: la natività, la crocifissione, la deposizione.
Numerosi sono i santi presenti nelle pitture: sant’Antonio Abate, san Sebastiano, san Giovannino, ma l’affresco che spicca su tutti è la Madonna col Bambino, di notevole freschezza e bellezza.
Erano già noti gli affreschi dell’abside, risalenti al 1591, in cui si raffigurano, con gradevoli colorazioni, l’Immacolata Concezione e l’adorazione dei pastori al Bambinello.