Lettere - Urcionio e depuratore - Scrive Francesco Mecucci "Ma come fa la Robur a parlare di acqua limpida e chiara" 8 maggio 2006 - ore 2,30
L'acqua dell'Urcionio non proprio limpida
Senza Filtro - Gentile redazione di Tusciaweb,
vorrei aggiungere alcuni dati di fatto sulla questione, sollevata da una lettera del signor Fabio Egidi (a cui ha prontamente risposto la società Robur), del torrente Urcionio e del depuratore nei pressi di Strada Bagni. Il primo denunciava l'inquinamento e il cattivo odore del corso d'acqua e il malfunzionamento del depuratore. La seconda sosteneva invece il corretto funzionamento dell'impianto e la pulizia dell'Urcionio, pronta a mostrare i referti delle analisi effettuate sull'acqua.
Conosco bene quella zona, frequente meta delle mie escursioni in mountain bike e oggetto di ricerche storche personali, dove da diversi anni è presente il cosiddetto Itinerario della Fede, il quale ripercorre i luoghi del martirio dei SS. Valentino e Ilario, zone ricche di testimonianze etrusche e romane (tombe, strade, terme, resti del Ponte Camillario). Ho voluto quindi dare un'occhiata per capire quale, tra le due posizioni antitetiche, fosse quella giusta.
Effettivamente, l'acqua è più pulita rispetto agli scorsi anni. Ma da qui a considerarla "limpida e chiara" ce ne passa: basta guardare le foto che ho allegato. Inoltre, il cattivo odore c'è, eccome se c'è. Inutile nascondersi. Per finire, le rive sono piene di macerie e detriti. Questo per quanto riguarda il problema idrico: non so come faccia la Robur a dire che va tutto bene. Credo che qualsiasi ente fornitore di servizi al pubblico debba verificare di persona i problemi, anziché celarsi dietro una scrivania e dietro pezzi di carta che dicono che l'acqua è pulita...
Per il resto, la zona versa nel più totale abbandono. La vegetazione spontanea è cresciuta altissima, sommergendo sentieri e rovine archeologiche. Il ponticello in legno che attraversa il torrente è pericolante e mette a serio rischio l'incolumità di chi lo attraversa. La segnaletica turistica è preda della ruggine e persino il recentissimo cartello che indica "Viterbo città termale" è già scolorito e deteriorato.