Senza Filtro - Signor Marini Giulio, è certo che i cittadini gliene vorranno per aver utilizzato il suo ruolo istituzionale, che le ha permesso di entrare nel carcere di Rebibbia in cinque minuti, mentre i parenti dei detenuti “normali” impiegano anche cinque ore.
Signor Marini, si legga l’articolo del Corriere di Viterbo di domenica 7 maggio 2006 che parla di questa brutta vicenda e le dichiarazioni di Caruso Francesco, parlamentare di Rifondazione Comunista, legga attentamente e nel silenzio delle sue quattro mura rifletta un po’.
Noi di Rifondazione Comunista da sempre andiamo nelle carceri a trovare e confortare i detenuti, ed a controllare la situazione carceri italiana e non solo, perché crediamo che la giustizia e la possibilità di cambiare e di migliorare debbano essere date a tutti e non ai soliti noti.
Ci sono migliaia di esseri umani invisibili nelle carceri italiane, di cui ci si ricorda solo quando finisce in carcere qualche personaggio eccellente, e questo ce lo lasci dire ci fa davvero indignare.
Auspichiamo azioni concrete da parte sua, (non il chiacchiericcio vacuo che ha contraddistinto la sua campagna elettorale), a favore di tutti i detenuti per il miglioramento della situazione carceraria.
Lei si dimentica inoltre di tutti i cittadini che lavorano negli istituti penitenziari e che vivono ogni giorno sulla propria pelle il disagio derivante dal sovraffollamento e dall’inadeguatezza dei servizi. A proposito dove era lei quando hanno manifestato gli agenti della polizia penitenziaria di Mammagialla, davanti all’Ospedale Belcolle? Noi c’eravamo!
L’aspettiamo quindi al più presto al carcere di Mammagialla, per una visita all’istituto penitenziario della circoscrizione dove lei è stato eletto, attendiamo sue iniziative per il miglioramento delle condizioni della struttura carceraria.
Dignità e diritti per tutti signor Marini, non solo per i suoi amici.
La segreteria provinciale Prc