Senza Filtro - Il Parco scientifico tecnologico dell’Alto Lazio si sta avviando a grandi passi verso la completa realizzazione ed un ruolo importante per il raggiungimento di questo importante obiettivo è stato svolto dall’Università della Tuscia di Viterbo che resta l’unico soggetto, interessato al progetto, ad avere un peso di riguardo in materia tecnico-scientifica.
Formata dalla Filas, che ha la maggioranza delle azioni, e dalle province di Rieti e Viterbo, la società si appresta a far entrare l’ateneo viterbese.
“L’Università della Tuscia ha avviato da tempo- sottolinea il magnifico rettore Marco Mancini- corsi di studio in provincia di Rieti assumendo così un ruolo guida nella formazione del parco. Non solo: l’università permette il trasferimento immediato delle professionalità indispensabili per far sorgere sul territorio nuove imprese in accordo con tutte le realtà interessate. Fin dalla nascita del Parco scientifico e tecnologico dell’Alto Lazio si è avvertita la necessità di un interlocutore di riguardo per venire incontro alle esigenze di innovazione e per ridare vigore al tessuto socio-economico delle due province.
Ebbene- prosegue il rettore- l’Università della Tuscia è stata subito interpellata dall’amministrazione regionale nella persona dell’assessore Ranucci per questo ruolo guida che ha ben accettato dimostrando subito grande disponibilità.
D’altronde è l’unica realtà universitaria a far parte di questa struttura ed anche per questo motivo rappresenta il cardine intorno al quale il Parco scientifico e tecnologico dovrà necessariamente muoversi. Le precise richieste di professionalità che provengono dalle due province di Rieti e Viterbo e che trovano nel Parco il sicuro punto di riferimento possono essere pienamente soddisfatte dall’offerta dell’ateneo viterbese”.
Al Parco scientifico e tecnologico dell’Alto Lazio hanno di recente chiesto di far parte anche la Camera di Commercio di Viterbo ed il Centro Ceramico di Civitacastellana. Due realtà che ben si inseriscono nel meccanismo di crescita socio-economica proposto dal parco. In questa ottica si inquadra anche il ruolo dell’Università della Tuscia.
“Anche da questo punto di vista- afferma il magnifico rettore Marco Mancini- l’ateneo viterbese rappresenta il naturale punto di riferimento tra pubblico e privato, tra associazioni di categoria degli imprenditori industriali, agricoli e commerciali e istituzioni pubbliche offrendo le sue vaste conoscenze in tutti i settori da quello economico e sociale a quello culturale a quello dell’innovazione tecnologica.
La grande disponibilità alla collaborazione è sottolineata anche- prosegue il rettore- dall’apertura che l’ateneo recentemente ha dimostrato cooptando le Amministrazioni Provinciale e Comunale e la Camera di Commercio in seno al Consiglio di Amministrazione. Enti che avevano fatto richiesta di poter entrare a far parte del consiglio stesso. Ritengo dunque che il Parco scientifico e tecnologico dell’Alto Lazio, che ci ha visto protagonisti fin dall’inizio, sia una grande opportunità di crescita per tutto il territorio, nel segno della collaborazione e della concertazione tra istituzioni, enti e privati”.