Senza Filtro - Contemporaneamente a Parco Falisco e nel centro urbano di Fabrica sono scomparse due aree verdi che rappresentavano una risorsa all’equilibrio di una zona ormai sempre più devastata dal cemento, dal tufo e dai cancelli.
Un grande giardino privato limitrofo alla piazza centrale del paese è stato sventrato dalle ruspe, l’antico muro di cinta, parte ormai consolidata dell’immagine collettiva del centro storico, è stato abbattuto. Anche i pannelli in piastrelle ceramiche dipinti dai ragazzi della scuola media e rappresentanti scorci del paese e dell’area archeologica, sono finiti sotto i cingoli degli scavatori.
Mi chiedo come si sentano i ragazzi che li hanno prodotti e i loro genitori e i cittadini che provavano un po’ di orgoglio per questa semplice e genuina manifestazione di amore per il proprio territorio.
Ora la ferita è lì, in bella mostra, a dimostrare ancora una volta l’ingordigia e la stupidità umana.
L’altro fatto è accaduto a Parco Falisco. Un campetto trascurato di fronte alla zona commerciale, per anni area di gioco per ragazzini, per festicciole di quartiere, per sagre, punto di incontro e riposo per qualche anziano che si sedeva sul muretto sgretolato all’ombra della quercia maestosa.
Si scopre ora che non appartiene alla collettività, non è area di verde pubblico, ma è privato (da quando?), infatti si sta costruendo una recinzione e non sarà più fruibile.
A questo punto viene da chiedersi dov’è finito il verde pubblico di Parco Falisco,
è forse quello che cresce con incuria a primavera sui bordi delle strade?
Mi chiedo se siamo destinati a un vita sociale limitata agli incontri con gli amici nel giardinetto di casa (per chi ce l’ha).
E chi sono i responsabili di questa situazione di degrado che si somma alle molte altre che i cittadini conoscono?
L’ amministrazione comunale attuale del sindaco uscente Scarnati in questo non si è affatto distinta da quella di Palmegiani che negli anni 90 ha causato il degrado di Fabrica.
Entrambi invece di favorire e promuovere progetti e soluzioni per la collettività hanno consentito, talvolta con l’indifferenza spesso con complicità, scempi al paesaggio, deturpamento dell’urbanistica, in sostanza un peggioramento della qualità della vita. E pensare che c’è perfino un assessorato alla qualità della vita. La vita di chi?
Oggi questi personaggi Palmegiani e Scarnati si ripresentano a chiedere il voto ai fabrichesi.
Franco Crestoni
Segretario Ds
Lista “Uniti per Fabrica”
P.S.
A proposito di scempi e degrado, nel volantino del 1 maggio “Visita guidata alla antica città di Faleri Novi” distribuito dal Comune e Pro-Loco, sul programma della giornata si legge alla fine:
“... il tutto inserito in contesto naturale, piacevole e accattivante, solcato da corsi d’acqua che scorrono dentro profonde forre e una vegetazione caratteristica”
Sarebbe tutto vero, peccato che i corsi d’acqua sono pieni di liquami maleodoranti poiché non esistono depuratori (mai realizzati) e la vegetazione è deturpata dal taglio degli alberi e dall’abbandono incontrollato del frascame che per anni continua ad ostruire il transito sugli antichi sentieri dentro le forre.