Senza Filtro - “Caro Taborri, sono con te quando, giustamente e legittimamente, chiedi di veder chiaro nelle spese del Comune di Viterbo prima di approvarne il bilancio ma credere (o far credere) che i problemi di cassa di Palazzo dei Priori possano dipendere, in qualche modo, dallo stipendio del suo direttore generale mi sembra veramente eccessivo, quasi come e quando si dice che… Cristo è morto per il freddo”.
Michele Bonatesta, presidente del Movimento di opinione “Insieme per il territorio”, entra nella polemica che in queste ore sta caratterizzando la vita politica e amministrativa del capoluogo.
“Proporre, per far quadrare i conti, di ridurre gli emolumenti dell’architetto Balducci, infatti, - sottolinea l’esponente di Alleanza Nazionale somiglia tanto alla proposta a suo tempo fatta, a livello nazionale, di ridurre gli stipendi ai parlamentari. Il dieci per cento fu decurtato ma il bilancio dello Stato non se n’è certo giovato.
Il problema, dunque, non è lo stipendio di questo o di quel funzionario ma le scelte politiche fatte dall’amministrazione. E’ lì che occorre andare a guardare. Se si tratta di investimenti che possono portare ricchezza e lavoro o se si tratta di interventi fini a se stessi che nulla aggiungono allo sviluppo del territorio quando non, addirittura, possano trasformarsi in ostacolo alla crescita ordinata della città.
Occorre andare a vedere - sostiene l’ex senatore Bonatesta per quale motivo si mettono le mani nelle tasche dei viterbesi o se, al contrario, non sia possibile portare qualche risorsa in più ai loro bilanci familiari. Se l’aumento dell’Ici sulle seconde case dovesse servire a ridurre (sino alla totale abolizione) l’Ici sulla prima casa (quella di abitazione, che non produce reddito), perché si dovrebbe essere contrari?
Quando si chiedono nuovi sacrifici ai cittadini prosegue il presidente di “Insieme per il territorio occorre saper preventivamente dimostrare che i soldi che già ci sono vengono spesi bene. Per cui dobbiamo chiederci, ad esempio, come sono stati utilizzati i soldi del condono edilizio se è vero che, andando in giro soprattutto nei quartieri periferici, dobbiamo assistere alla realtà di strade in grandissima percentuale impercorribili se non a rischio della propria incolumità a causa del loro stato di manutenzione. O di marciapiedi inesistenti o di segnaletica quantomeno fatiscente se vogliamo usare un eufemismo.
Potremmo e dovremmo chiederci come vengono utilizzati i soldi (non pochi) provenienti dalle infrazioni stradali, compresi quelli frutto delle ben note fotocamere alle Pietrare.
Se non ci sono servizi che, anziché arricchire qualche privato, non sarebbe più giusto gestire in proprio facendo affluire quegli introiti nelle casse comunali. Se non si spende troppo per qualcosa e troppo poco per qualche altra. Il giudizio sul bilancio di un Comune conclude l’ex senatore Bonatesta penso debba essere innanzi tutto un giudizio politico ed è su questo giudizio che poi va valutata l’efficienza o meno di una amministrazione. La sua sopravvivenza o la necessità di ricambio.
Che fine hanno fatto, per esempio, i tre milioni di euro portati dal sottoscritto per l’aeroporto? Dove sono i lavori che ci si dovrebbero fare? Che interessi si stanno muovendo intorno a questa struttura?
E quelli per lo stadio? E quelli… Potrei continuare, ma ne parleremo un’altra volta!”.