Senza Filtro - Tutto è andato come previsto, anzi anche peggio. Ci avevano annunciato per Vetralla il rinnovamento, ne avevano l’occasione storica e l’hanno mancata. Visto che liste? Tra l’una e l’altra hanno trovato posto Sandrino e tutti i sandriniani.
Quelli, che solo poche settimane fa, a detta dei vari dirigenti di partito, dovevano essere spazzati via perché erano il male assoluto. Invece proprio questi dirigenti, sconosciuti ai più, ed invisi ai pochi che li conoscono, hanno servito ai cittadini vetrallesi questo indigesto piatto pronto.
Oltre al mancato rinnovamento c’è anche una involuzione: nel 2001 erano candidate ben dieci donne, ora solo tre. Come si fa ad avere una così scarsa considerazione della parte di elettorato che rappresenta la maggioranza della popolazione vetrallese?
Per dimostrare che hanno sbagliato, invito tutte le donne, ma anche gli uomini di Vetralla, a votare in massa questa sparuta ma importante pattuglia. Per lo stesso motivo invito tutti a non votare quelli che non rappresentano il rinnovamento. A non votare quelli che non hanno interesse al rinnovamento. A non votare quelli che hanno tratto vantaggi votandosi il piano regolatore generale.
Rimango fermo nell’idea che a vincere sarà la lista di centrodestra con il candidato sindaco Massimo Marconi. Sarebbe grave però se insieme a lui venissero eletti tutti quei sandriniani con cui malaccortamente si è messo in lista. Subito dopo la sua elezione a sindaco, Marconi, diverrebbe ostaggio di questi.
Non sarebbe solo ostaggio della sua maggioranza consiliare, ma anche dell’opposizione dove i sandriniani (che vi invito a non votare) sono pronti a dar man forte.
La cattura del neo sindaco è un rischio concreto e reale che bisogna tentare di sventare in ogni modo possibile. La lista di centrosinistra pare congeniata per perdere, ma non a caso. Quella che avverrà sarà una sconfitta calcolata, per questo i sandriniani, per essere comunque eletti consiglieri, hanno eliminato i possibili concorrenti.
Il piano è chiaro: su sette consiglieri spettanti all’opposizione, loro puntano a prenderne cinque. Per evitare sorprese, il candidato sindaco Pierluigi Marini, la sera prima della presentazione delle liste ha posto il veto su un aspirante candidato consigliere che nel 2001 aveva preso stando sempre con il centrosinistra ben 152 preferenze.
Strana manovra per una lista che alle precedenti amministrative aveva una media di 61 preferenze per candidato e che quindi per logica è affamata di voti.
Di che aveva paura Marini, che l’aspirante candidato gli avrebbe rovinato la media bassa? L’esclusione non è neanche frutto di una presunta omogeneità di vedute, in lista c’è di tutto. Si è quindi semplicemente trattato di eliminare il temibile concorrente.
In questo quadro desolante, a cui di qui alle elezioni bisognerà aggiungere altri particolari poco edificanti, nell’augurarmi che almeno vinca il meno peggio, dobbiamo assistere ad una evoluzione del montanelliano “andare a votare turandoci il naso”. Temo dovremo portarci anche il sacchetto per il vomito.
Luciano Segatori
Radicali Italiani