Senza Filtro - "Caro Fini, leggo sui giornali che già si parla di incarichi a Tizio o a Caio in questo o in quell'organismo. Credo che lo stesso metodo che hai utilizzato nell'ultima direzione nazionale, rimandando a tutti noi che ne facciamo parte alcune scelte non determinate dalla stessa direzione, vada utilizzato in ogni ambito, per sottrarre la gestione del partito ai colonnelli o, comunque, ai gruppi di potere che, purtroppo, è stato dimostrato, ancora esistono all'interno di An, e per premiare quella famosa meritocrazia che, invece, nei fatti, continua ad essere mortificata". E' quanto afferma Michele Bonatesta, della direzione nazionale di An.
"Si parla, ad esempio, per An, -spiega Bonatesta- della presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai (Storace) e del Copaco (Gasparri). Se così stanno le cose, io penso che dovremmo rivedere la linea d'azione del partito. Che senso ha, infatti, -si chiede l'esponente di An- proporre o supporre Storace alla presidenza della Vigilanza, dopo che proprio Storace è stato l'assertore ed il difensore più strenuo della rappresentatività femminile ai vari livelli istituzionali?
Sappiamo tutti che se oggi, al Senato, abbiamo una sola senatrice su 41 "nominati" senatori, questo si deve alla ferma scelta del "quotarosista" Storace... Ebbene, se egli ha preso tale decisione per convinzione e non per altri calcoli, sia coerente e faccia un passo indietro anche per l'eventuale presidenza della Vigilanza Rai.
Dove, per esempio, -propone Bonatesta- potrebbe andare, quale simbolo di rinnovamento, di ringiovanimento e di apprezzamento vero per la presenza femminile nelle istituzioni, Giorgia Meloni, la più giovane deputata di Montecitorio, espressione massima del mondo giovanile di An, simbolo per una Rai che potrebbe e dovrebbe parlare anche al femminile e in maniera gradita e adeguata ai giovani.
La stessa cosa -aggiunge l'esponente di An- vale per Gasparri. Faccia un passo indietro a favore della politica al femminile e per un rinnovamento dei quadri dirigenziali, che consenta di portare alla presidenza del Copaco, per esempio, un avvocato Buongiorno che, per professionalità e competenze, sicuramente sarebbe seria e credibile testimonial delle scelte al femminile fatte da An. Caro Fini, -conclude Bonatesta- cosa ne pensi?"