Riceviamo e pubblichiamo
-Gentilissimo direttore,
ho letto con interesse, una dichiarazione del consigliere provinciale Fortuna del Partito della Rifondazione Comunista, inerente alle primarie di Corchiano.
Scomodare Richelieu, credo sia troppo, per tentare di dare una spiegazione sul ruolo democratico di tali iniziative.
Il cardinale aveva solo due scopi, essendo un acuto e abilissimo politico: dare piu' poteri alla corona, e far diventare la Francia la piu' potente nazione d'Europa.
A parte questa piccola parentesi storiografica, ed essendo un abitante di questo piccolo centro del viterbese, che alle urne si accinge ad andare il
28 e 29 maggio, vorrei dire la mia senza dare ricette a nessuno.
Cosa sono le primarie?
Con questa parola, viene in mente l'esperienza portata avanti dai partiti dell'Unione che per la prima volta nella storia d'Italia hanno previsto di coinvolgere gli elettori nella scelta dei candidati.
Le primarie nascono nello stato del South Carolina nel 1896 e nello stato del Wisconsin nel 1903.
Siccome, dopo la guerra civile americana, il Partito Repubblicano non era legittimato a presentarsi alle elezioni, occorreva trovare uno dei tanti accorgimenti per rendere piu' competitiva la selezione all'interno dell'unico partito legittimo, quello democratico.
Bipartizzare un sistema monopartitico, pieno di interessi sociali contrapposti.
Oggi, negli State, le primarie avvengono con meccanismi diversi a seconda dei tanti stati presenti.
Non elenco, le varie modalità perche' questo non e' il tema.
In Italia ogni partito, così organizzato, per volontà dei cittadini e con il riconoscimento dell'art. 49 della costituzione ( nostra bibbia civica) sollecita una partecipazione, con regolamenti interni indirizzati alla piu' ampia decisione democratica.
L'esempio delle primarie, che hanno eletto Romano Prodi candidato di tutti i partiti dell'unione, ne' e' la dimostrazione più eclatante.
Pubblicizzate abbastanza, con il rispetto dei tempi, necessari per mettere in moto la macchina organizzativa di ognuno dei partiti in lizza per la nomination.
A Corchiano, le cose sono andate diversamente, tanto che la stampa vedi Messaggero e Corriere ne' hanno parlato mettendone in evidenza la dubbia legittimita'. Il consenso di tipo bulgaro su un candidato, senza partito e' la dimostrazione delle cose dette al riguardo.
I partiti sono il sale della democrazia, senza di essi si torna ai tempi bui della dittatura.
Credo che nessuno, vuole un ritorno indietro.
Mi auguro, che nel prosieguo del cammino ci si possa confrontare aperti a tutti i partiti organizzati dell’Unione senza eccezione alcuna.
Indubbiamente, privilegiando i programmi, ai nefasti e riduttivi personalismi.
Oreste Zampini