Viterbo - Cna-Fita ha convocato per domani l’assemblea degli autotrasportatori della Tuscia alla presenza del presidente nazionale Infrastrutture e stato di salute del trasporto merci 27 maggio 2006 - ore 3,30
Senza Filtro - Si riuniscono domani gli autotrasportatori della Tuscia. L’appuntamento è stato fissato da Cna-Fita, per le ore 15,30, presso la sede di Viterbo dell’associazione di categoria (in Via I Maggio 3), per fare il punto sul sistema dei trasporti e della mobilità e per discutere alcune proposte operative volte a facilitare l’aggregazione imprenditoriale. Per Cna-Fita, interverrà il presidente nazionale, Franco Coppelli, insieme con Franco Bufalieri, presidente regionale del Lazio; introdurranno i lavori Mario Zucca, vicepresidente nazionale e presidente provinciale, e Bruno Caratelli, responsabile della categoria. Presente Adalberto Meschini, segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo.
Lo stato di salute dell’autotrasporto è pessimo. Ci vuole una bella cura perché il settore -sul quale hanno pesato, negli ultimi anni, la lievitazione esorbitante dei costi e interventi legislativi che ne hanno ridotto la capacità competitiva- possa riprendersi. E’ necessaria una nuova visione strategica, secondo Cna-Fita, che considera di buon auspicio il ritorno alla separazione delle competenze ministeriali tra infrastrutture e trasporti e che indica come prioritaria la modifica della riforma dell’autotrasporto.
Sul piano locale, l’attenzione resta puntata sulle infrastrutture, in particolare sulla trasversale, sul centro merci di Orte (il Cotrav, consorzio degli autotrasportatori aderente alla Cna, è azionista nella SpA) e sul collegamento con il porto di Civitavecchia, così come sulla creazione di nuove iniziative di aggregazione.
Tra le ipotesi di lavoro che saranno avanzate nel corso dell’assemblea, c’è la costituzione di un coordinamento fra i quattro consorzi di categoria operanti nella Tuscia (nel capoluogo, a Tarquinia, a Montalto di Castro e a Canino), per poter cogliere e gestire meglio le opportunità di lavoro per il settore. In una realtà di circa 900 piccole imprese che servono, in prevalenza, il mercato locale e che fanno fatica a sopravvivere, l’acquisizione di competitività passa necessariamente, ne è convinta Cna-Fita, attraverso forme nuove di cooperazione.