Senza Filtro - Gentile direttore,
Essendo ormai fuori dalla “mischia” politica, ma non da quella sociale (specie a difesa di chi soffre) che mi vedrà sempre più combattivo, sento l’obbligo, in quanto tirato in ballo dalla lettera di Mencancini di Tuscania di precisare quanto segue.
All’epoca dei fatti ero presidente dell’Ater e nonostante le perplessità dell’allora ed attuale direttore generale, ritenni di enorme impatto sociale poter dare la disponibilità dell’azienda a realizzare il centro alzheimer “in economia” non avendo l’ente finalità di lucro e rientrando tale attività nelle finalità istituzionali.
Mi apparve subito ma forse mi sbagliavo di aver turbato qualche equilibrio tra coloro che avevano interesse a realizzarla con “modalità” diverse da quella proposta che in buona sostanza si compendiava nel motto “presto, bene e senza sprechi”.
Purtroppo debbo anche confermare quanto affermato da Mencancini relativamente alla predisposizione di tutti gli atti necessari per sottoscrivere la convenzione (essendone stato in parte estensore e promotore), alla convocazione della riunione ed alla “buca” che l’ente ecclesiastico ha sotteso disertando la riunione che il dirigente della Regione (dottoressa D’Alessio per la precisione) mi comunicava essere stata annullata nel momento in cui, provenendo da Viterbo, mi accingevo a varcare la soglia della sede regionale.
Lascio ai cittadini ogni ulteriore considerazione. Non c’è solo il mondo del calcio da moralizzare….In Italia ci sono tante cupole. Ma d’altronde a Roma c’è anche il cupolone.
Vive cordialità
Bruno Barra