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Viterbo - Bilancio del Comune - Intervengono di Ds
"Tanto vale chiudere le circoscrizioni"
23 maggio 2006 - ore 15,30
- Si stanno svolgendo in questi giorni i consigli circoscrizionali per l'approvazione del bilancio comunale.
La presentazione illustrata dall'amministrazione comunale nei consigli circoscrizionali pone seri problemi di “condivisione” per le scelte di ridurre drasticamente i trasferimenti di fondi per l'anno 2006, considerando che le somme destinate negli anni precedenti sono servite quasi esclusivamente al mantenimento strutturale ed al finanziamento a pioggia delle piccole iniziative e manifestazioni di quartiere.
Ma quale è oggi il ruolo delle circoscrizioni, sono organi di governo capaci di incidere sulla vita ed i problemi dei cittadini che rappresentano?
Riescono a condizionare o determinare scelte politiche ed economiche tali da lenire o risolvere i problemi della comunità che rappresentano?
Forse servono soltanto alla ratifica istituzionalizzata di scelte e programmi dell'amministrazione comunale, funzionali alle necessità di quadratura e copertura di specifici “buchi” di bilancio, dipendenti da scelte amministrative sbagliate e non certo determinate dalle circoscrizioni, né tanto meno dai cittadini che ne pagano sempre le conseguenze.
Le circoscrizioni sono consultate statutariamente senza una reale capacità di mediare, concertare, condizionare le decisioni intraprese dalla amministrazione comunale come le proposte avanzate per la vendita di proprietà pubbliche, patrimonio della comunità, senza preventiva consultazione, quali la ex scuola media “Tommaso Ghinucci” di Bagnaia (palazzo di valore storico artistico) o l'ex mattatoio comunale di San Martino (terreno edificabile e molto appetitoso).
E' questa l'attenzione che la maggioranza di governo di questa città pone su un atto di primaria importanza come la valutazione e l'approvazione, da parte delle circoscrizioni, del bilancio comunale?
C'è un senso di diffusa frustrazione nei consiglieri circoscrizionali per le funzioni che sono chiamati a svolgere, considerando che il “parlamentino” di quartiere è nato come forma di democrazia esercitata nel territorio, per diffondere la partecipazione e la responsabilità politica dei cittadini e per ridurre il senso di distacco nei confronti delle istituzioni cittadine.
Forse è il caso di rivedere il ruolo delle circoscrizioni per ridare dignità alla politica, per ridare voce a tutte quelle necessità di vita proprie delle vie e delle piazze di una città e se questo non fosse condiviso, se tali strutture rimanessero il teatrino dei piccoli politici che imitano e scimmiottano i papà padroni della città, allora tanto vale eliminare tali giochi di “non rappresentatività”, costosi per la comunità, chiudendo le circoscrizioni.
Sezione Gramsci - Ds Viterbo
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