Senza Filtro - Caro Riccardo Fortuna, un pubblico dibattito sull’opportunità di fare le primarie a Fabrica nel centro-sinistra andava fatto almeno sei mesi prima delle elezioni.
In ogni caso gli altri partiti dell’Unione di Fabrica hanno detto no alle primarie, quando tu le hai proposte, ossia a metà marzo, per il noto “problema Scarnati”.
Tu sai benissimo che la candidatura di Scarnati, da parte della Margherita, inderogabile e inappellabile, è stata proposta pubblicamente fin dai primi giorni del 2006.
Come dovresti sapere che il comportamento dittatoriale di Scarnati è alla base della divisione tra Margherita e il resto dei partiti dell’Unione fabrichese.
D’altronde, nonostante i nostri pubblici appelli, la Margherita di Fabrica, non si è mai presentata ad un dibattito e confronto. Allo stesso modo Maria D’Alessandro dei Comunisti Italiani, dopo essere venuta ad un primo incontro, ha sbattuto la porta e se n’è andata perché aveva subdorato che non poteva fare il sindaco.
I partiti dell’Unione di Fabrica riconoscono la Margherita, sono favorevoli al partito democratico, ma non rilasciano patente di democrazia a un tipo come Scarnati, che ha tradito per ben due volte l’elettorato fabrichese che lo aveva votato alle amministrative.
La prima volta fu nel 1993, quando fu eletto consigliere di minoranza nella lista “Insieme per Fabrica”: disertò le sedute consiliari e non lasciò libero il posto a coloro che avevano voglia di fare opposizione.
La seconda volta fu nel 2001, quando fu eletto sindaco con i voti dei Ds: dopo pochi mesi disconobbe la base elettorale e dimise dalla carica di assessore Giuseppe Provenzano, l’unico che era in grado di guidare una amministrazione (è segretario comunale) con la scusa che aveva criticato il progetto della casa per anziani, che, secondo lo Scarnati, doveva essere allocata nelle strutture dell’Hotel falisco, pagando un esoso canone al proprietario. Poi Scarnati non ha realizzato né all’hotel né altrove la casa per gli anziani.
Il terzo tradimento di Scarnati avverrà dopo le prossime comunali, quando verrà eletto come consigliere della minoranza e lascerà il suo posto “per motivi di salute”. In realtà lo Scarnati ha già vinto le elezioni, essendo riuscito a spaccare l’Unione e a spianare la strada alla destra.
Se la Margherita avesse presentato un altro candidato ci sarebbe stata una porta splancata per un pacifico confronto, saremmo andati alle primarie e ci saremmo presentati compatti alle elezioni.
Adesso tu chiedi un intervento dei partiti (di chiudere la porta quando sono scappati i bovi) quando l’unico in dovere di intervenire e non l’ha fatto, perché impegnato ad essere eletto come presidente dell’interporto o Centro Merci di Orte - era il segretario provinciale della Margherita, lo stesso che avallò pubblicamente la candidatura di Scarnati e la conseguente rottura definitiva con gli altri partiti dell’Unione nel febbraio scorso.
Il problema di Fabrica non sono le primarie ma due nodi complessi:
1) un comitato trasversale di affari che controlla i voti dei fabrichesi;
2) la sindrome da sindaco, che se spunta a destra fa perdere la destra, se spunta a sinistra fa perdere la sinistra.
Ogni ulteriore dibattito interno all’Unione di Fabrica in questo momento è superfluo e va rimandato a dopo le elezioni.
Per il momento impegniamoci nella campagna elettorale, perché Uniti per Fabrica ha molte possibilità di uscire vincente da questa competizione.
Ricordiamoci che i nostri partiti amministrano la nostra provincia, la nostra regione, il governo nazionale, e non credo che i fabrichesi siano tanto ingenui da affidare il voto ad uno come Palmegiani o Scarnati, che non hanno sponde istituzionali.
Gualdo Anselmi