- Oggi sposi. Il Comune presenta la sua lista di nozze.
Non regali, ma un prezzario, che varia secondo l’orario e non solo, per utilizzare la sala delle Bandiere nel giorno che dovrebbe essere il più bello della propria vita.
Per chi può dimostrare d’essere viterbese doc, meglio se di Pianoscarano, ha un prezzo di favore, 150 euro in orario d’ufficio o trecento al di fuori, sabato pomeriggio compreso. Se, invece, nessuno dei due ha questa fortuna anagrafica, la cifra sale rispettivamente a 300 e 400 euro. Se addirittura, neanche uno dei due sposini è italiano, tanto peggio. Si arriva a sborsare, per avere la sala come scenografia della cerimonia, da 350 a 500 euro.
Lo prevede una delibera della giunta comunale. Matrimoni coi fichi secchi? Magari non si arriverà a tanto, ma il provvedimento qualche domanda la genera. E la risposta non è il sospirato sì.
Va bene la tassa. Va pure bene che se non sei di Viterbo, devi pagare di più. Ma perché, deve spendere ancora di più, chi è straniero? Forse per spingerli ad andare altrove. Un’ottima scelta, che premia anche l’indotto. Ristoratori e fiorai ringraziano.
“La sala dice Giulia Arcangeli, capogruppo Ds, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione è pubblica e destinata a questo scopo. Dovrebbe rimanere gratuita. Oltretutto è di passaggio, quindi nemmeno troppo comoda. Ce ne sono di più belle, con tanto di cerimoniere. Non credo che ricorrere ad una tariffazione serva a qualcosa. Quattromila euro in più nelle casse comunali, non spostano di molto la situazione economica del comune. Chiedo che la delibera sia annullata”.
Replica dell’assessore Tasciotti. “E’ una proposta dell’assessorato sostiene la Tasciotti un regolamento serve. Tutti ci chiedono la sala il sabato. Questi soldi occorrono per le spese, anche per gli straordinari”.
Ma la proposta non convince Rodolfo Gigli, capogruppo Udc, stesso partito della Tasciotti. “Dobbiamo sgomberare il campo da ogni motivo di speculazione precisa Gigli questa diversificazione tra sposi stranieri e non, andrebbe tolta per evitare inutili polemiche. Ce ne sono già molte in questo consiglio”.
E per chi proprio non vuol pagare, ci sono i locali dell’ufficio stato civile. Negli orari di servizio sono gratuiti. Allegria.