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L'auto del frontale |
Senza Filtro - Chi scrive è uno dei “fortunati” uscito vivo, ma non illeso, da un frontale sulla strada regionale 2 Cassia.
Un frontale frutto si della disattenzione dell’altro conducente che, distratto dal cellulare, non si era accorto di avere imboccato la quattro corsie in senso contrario; ma frutto anche di una strada oramai celebre per la sua pericolosità soprattutto nel tratto Viterbo - Monterosi.
E’ logico che, se la strada da Viterbo a Roma era tutta a quattro corsie divise dallo spartitraffico, con molta probabilità lo scrivente non stava in questo momento seduto su una sedia tenendo in aria un piede rotto e l’altro, quello “sano”, pieno di tagli e lividi, per non parlare delle costole tutte doloranti.
Come probabilmente molte persone, più sfortunate, non starebbero ora su una sedia a rotelle mentre altre, ancora più sfortunate, sarebbero sicuramente ancora vive. Retorica? Guai a chi lo dice o solo… lo pensa. Come può esser retorica la considerazione di un fenomeno che ancora oggi miete vittime a dismisura, come crudamente testimoniano i titoli “Falciato ed ucciso da due auto” oppure “Auto pirata investe donna ..madre di 4 figli”, datati 16 e 10 maggio 2006.
Che dite, sarà giunto il momento di fare qualcosa, parlo alle amministrazioni pubbliche, iniziando così a limitare l’uscita di questo genere di titoli? Vogliamo far pressione, parlo alla stampa, affinché si discuta e si tenti veramente di risolvere questo grave problema?
O bisogna malignamente iniziare a pensare che gli incidenti stradali sono per i giornalisti un’ottima fonte redazionale sempre utile a riempire le pagine? Per non parlare della televisione che oramai palesemente si muove solo se dall’incidente ne esce un numero cospicuo di morti sennò il servizio non ha il giusto mordente per andare in onda ed “accattivare” la gente? Gente…quanta gente che paga (e non poco le tasse) per la sicurezza delle strade dovrà ancora rischiare la vita?
Oltre alle compagnie assicurative, tornando alla nostra amata Cassia, dovrebbero pagare anche le amministrazioni pubbliche che, a prescindere dall’orientamento politico, sono le prime responsabili delle strade ma che o se ne fregano altamente o non si impongono, e tutti quei privati che si sono opposti e tuttora si oppongono al raddoppio inevitabilmente extraurbano della strada, per il pericolo che i loro introiti vadano in calo.
E’ assurdo. Chi sbaglia, o chi se ne frega…è ora che paghi.
Il superstite
Agostino Cecchini