Senza Filtro - Ripensare ai tempi di Stalin, per molti, può essere un utile esercizio di memoria, anche perché per alcuni significa ritornare, almeno nei ricordi, "alla giovinezza". Ma nessuno può dimenticare che quello fu un periodo di repressioni e di tragedie, che la storia riassume col termine “Stalinismo”.
La città di Acquapendente, per alcuni, è rimasta ferma a quell'epoca.
La regola che vige è però la dittatura sul proletariato, e non del proletariato.
Le vicissitudini che hanno caratterizzato la formazione della lista dell'Unione per le amministrative, dalla quale sono stati esclusi i Popolari-Udeur, lo confermano, e hanno dimostrato l'incapacità delle segreterie provinciali dei partiti di assecondare un progetto fondato sulla pari dignità. In particolare è emersa la protervia dei Ds locali, che hanno voluto non solo imporre un proprio candidato sindaco ed escludere noi, ma pure condizionare fortemente gli altri partiti della coalizione.
Senza voler giudicare iniziative di altri, per quanto ci riguarda ci rifiutiamo di accettare i soprusi e le intimidazioni che, a tutt’oggi, si tenta di imporci. Non siamo stati educati ad abbassare la testa.
La centralità e la trasparenza che ci sono proprie, non possono essere tacitate. Per questo facciamo un appello a tutti i cittadini di Acquapendente affinché si facciano interpreti di un nuovo modo di far politica.
Popolari-Udeur