- Oltre Via Marconi c’è di più.
Non solo il boulevard cittadino. Nel mirino dell’Ascovit sono finiti anche i finti commercianti ambulanti. Quelli che con i camion dovrebbero girare la città vendendo fiori, frutta ed ortaggi e che invece, posizionano i loro mezzi sempre negli stessi punti. Così al Carmine, sulla Tangenziale, ma perfino in via Garbini, davanti agli uffici comunali, sono spuntati veri e propri negozi su quattro ruote.
Un danno per i commercianti, quelli veri, che adesso reclamano l’intervento del primo cittadino Giancarlo Gabbianelli ed una più attenta azione da parte della polizia locale.
Per questo l’Ascovit ha scritto al sindaco, ma prima di spedire la lettera, ieri mattina i responsabili hanno incontrato la stampa.
“Sette giorni su sette dice Paolo Vitangeli dalla mattina alla sera, sostano negli stessi posti, sulla Tuscanese, al Carmine, sulla Tangenziale Ovest e persino davanti agli uffici comunali in via Garbini. Senza che nessuno dica loro nulla, con grave danno per i commercianti veri, quelli che pagano le tasse e votano. È una piaga da risolvere. Non vogliamo cacciarli, ma chiediamo il rispetto delle regole, si stabiliscano dei giorni precisi, com’è stato già fatto in altri comuni, Montefiascone tanto per citarne uno”.
Altrimenti: “Daremo in mano anticipa Ezio Lombardi tutto al nostro avvocato, seppure noi ci auguriamo che il nostro caro sindaco, o chi per lui, tra i tanti impegni che ha, possa trovare il tempo di riceverci. Non spetta a noi trovare una soluzione, chiediamo solo di aprire un dialogo con l’amministrazione”.
Anche perché: “Quello che diciamo lo facciamo rincara Vitangeli come nel caso del ricorso di Via Marconi”. Pare che ci sia più di un commerciante sul piede di guerra. “La lettera che spediamo precisa Vitangeli è sottoscritta da 19 fiorai. Altri sei non hanno voluto firmare, perché sfiduciati, ma firmerebbero oggi stesso il via ad un’azione legale”.
Sul boulevard, nel frattempo, i rappresentanti Ascovit non mollano e chiedono un’isola pedonale con orario ridotto, in attesa che il Tar si pronunci.
All’incontro, c’erano anche Paolo Ciancolini e Sergio Natalini.