- Operazione "Pulper". Smaltimento illecito di rifiuti. Sequestrata cava.
Si tratta del centro trattamenti rifiuti sulla strada Tuscanese a Viterbo, dove la società Italcav srl effettua attività estrattive di basalto, attività produttiva di conglomerato bitumoso, ripristino ambientale e discarica d’inerti.
Secondo i carabinieri del comando tutela ambiente di Roma e dei colleghi di Viterbo, che hanno effettuato il sequestro, dal 1998 al 2004 nel sito sarebbero stati smaltiti illegalmente, interrandoli, ingenti quantitativi di rifiuti, in gran parte pulper di cartiera, rifiuto costituito da una miscela di plastica, legno, residui di carta, prodotto finale della lavorazione della carta.
Una quantità calcolata intorno ai 370.000.000 chili, finiti sotto terra, per ripristinare illecitamente l’area estrattiva di basalto, tufo e pozzolana, che si estende su dodici ettari. Questo mentre il pulper avrebbe dovuto essere bruciato per alimentare il forno destinato alla produzione di conglomerato bitumoso, finalità cui è stata destinata solo una piccola parte.
Scavi in zona hanno riportato alla luce grosse quantità del materiale, sotterrati a venti metri di profondità.
Adesso sono in corso accertamenti per verificare l’eventuale inquinamento e i danni per l’ambiente.
Si calcola che il giro d’affari, per un così ingente traffico illecito, si aggiri sui tredici milioni d’euro, stando alla documentazione in mano agli inquirenti.
Il rappresentante legale della Italcav srl è stato deferito in stato di libertà, per i reati d’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti. Il sequestro preventivo è avvenuto il 22 aprile scorso, su richiesta dei pm Pacifici e D’Arma.
A Viterbo, nonostante non sia zona industriale e non abbia impianti di trattamento tecnologicamente avanzati, arrivano ingenti quantità di rifiuti prodotti in altre regioni. Il perché di quest’anomalia, sta nelle indagini della Procura, che hanno evidenziato una generalizzata gestione illecita dei rifiuti da parte d’alcuni imprenditori locali, a tutto danno della salute e dell’ambiente.