Senza Filtro - Pensiamo che sia giunta l’ora di affrontare il tema della revisione del piano energetico provinciale.
Come già scrivemmo già alcuni mesi fa, le linee dell’Unione in campo di sviluppo energetico, tutela dell’ambiente e della salute non sono le stesse del centrodestra, che ci ha preceduto e redatto il piano precedente. Diventa quindi una mancanza grave, ad un anno dal nostro insediamento in Provincia, non affrontare una revisione del Piano Energetico. Ciò anche in virtù di una serie di proposte, che in maniera sempre più assidua vengono rivolte agli enti locali da parte di capitali privati o dall’Enel, le quali vanno vagliate, accolte o respinte, fidando su uno strumento normativo che sia in armonia col programma dell’Unione, ossia con le linee guida avallate dagli elettori al momento in cui ci delegarono ad essere compagine di governo della Provincia di Viterbo.
Il consiglio provinciale è chiamato dunque a rivedere il piano energetico anche a prescindere dalla questione del combustore a biomasse di Tuscania, tornata d’attualità dopo la presentazione di un progetto analogo all’altro ma più dettagliato.
Dobbiamo come amministratori affrontare il nodo delle biomasse in genere e ancor di più quello dei combustori di rifiuti, ci sono proposte relative ad impianti eolici da considerare e la centrale di Latera abbandonata su un giaciglio di miliardi di vecchie lire.
Rifondazione Comunista ha le sue proposte specifiche da sottoporre al consiglio, ma tutti a prescindere dal partito abbiamo innanzitutto il dovere di scegliere, perché la più grave mancanza di un amministratore è l’inerzia.
Detto questo, rimane il fatto che sarebbe corretto e logico che si tenesse più in considerazione il ruolo del Consiglio e delle commissioni. Vorremmo ricordare la situazione di Tuscania, dove una società propone di costruire una centrale da 10Mw, che equivale a concentrare in un solo punto la quota di produzione energetica da biomasse consentita su tutta la superficie della Provincia.
Si può discutere sul criterio delle procedure semplificate, cosa che faremo, si può discutere se competa o meno al consiglio di esprimersi in merito al singolo caso di Tuscania. Non si può invece mettere in discussione il diritto dei consiglieri ad essere messi a conoscenza dei dettagli di un progetto così rilevante e invasivo.
Invitiamo pertanto i presidenti delle commissioni ambiente ed energia a non indugiare e a convocare nella settimana entrante una commissione congiunta, per iniziare a rielaborare il piano provinciale e, in seconda battuta, per essere quantomeno messi a conoscenza del progetto specifico di Tuscania e dei pareri sin qui espressi in conferenza dei servizi.
I consiglieri provinciali
Massimo Miccini
Riccardo Fortuna
Partito della Rifondazione Comunista